.. , . Massimo Galluppi scontri di Valle Giulia, l'attentato a Dutschke e i disordini di Berlino e di Franco.forte. C.ondizionati della propaganda ufficiale e « addormentati » da dieci anni di retorica, la maggior parte degli osservatori e degli uomini politici francesi - i sostenitori del ·regime per arroganza, gli oppositori per scetticismo - non erano disposti a credere che qualcosa potesse venire a turbare la tranquilla coscienza della Quinta Repubblica. Analizzando sull'« Exprèss » dell'l-7 aprile le impressioni di un suo recente soggiorno in Italia, J ean J acques Servan-Schreiber scriveva: « Vista di quj la Francia sembra calma e la sua gioventù moderata. I liceali che sfilano a Boulevard St. Germain reclamano la riforma democratica dell'insegnamento e la ' libertà ' di espressione nei licei; la manifestazione dell'UNEF 1 per la costruzione di nuovi edifici universitari nella regione di Parigi e anche lo sciopero della facoltà di Nanterre sono una cosa da nulla in confronto alla vera e propria guerra civile che si sviluppa a Milano, a Torino e a Ro·ma tra i giovani e le autorità costituite ». I problemi dell'Italia - aveva aggit111to Servan-Schreiber - sono i nostri problemi di domani. In una settimana - dal 3 al 10 maggio - molte cose sono cambiate. La Francia stupita si è scoperta un volto cl1e non si conosceva. Molti miti sono crollati. Ma due soprattutto hanno fatto, cadendo, grande fracasso. Il primo è il mito gollista di una società ordinata, soddisfatta e compatta dietro il suo capo; il mito di u11 potere stabile e abbastanza liberale da far di1nenticare il vizio della sua origine: la sua nascita illegale ed il carattere autoritario della sua ascesa. [La brutalità dell'intervento della polizia ha portato alla luce una componente del gollismo che negli ultimi anrti sembrava scomparsa e 1 che invece non lo era affatto: la sua disponibilità alla violenza. Ma so- : prattutto le barricate innalzate dagli studenti hanno provocato la prima •vera crisi di regime della Quinta Re_pubblica. Mettendo in moto il processo sul quale si è innestata a partire dalla metà di maggio l'azione degli operai, gli « arrabbiati » del Quartiere Latino ha11no fatto pe11sare p~r un momento che De Gaulle dovesse abdicare e che il gollismo dovesse squagliarsi come neve al so1 le. Sono riusciti là dove non erano riusciti neppure i partigiani dell'Algeria Francese, l'OAS e la rivolta dei generali di Algeri. Il secondo mito crollato è quello, rece1ite, dell'unità, della forza e del dina1nismo della sinistra; della sua capacità di costituire un'alternativa seria al gollismo e di interpretare, molto più del potere ufficiale, torpido e conformista, le aspirazioni al progresso e le esigenze di rinnovamento espresse dalle forze vive della nazione. Naturalmente non si 1 Union Nationale des Etudiants de France. 88 - BibliotecaGino Bianco
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