Il Medio Oriente un anno dopo dendo questo pericolo che, nel testo stesso della sua risoluzione, l'Assemblea Generale dichiarò : « Il Consiglio di Sicurezza considera, in accordo con l'articolo 39 della Carta, minaccia alla pace, rottura di pace o atto di aggressione ogni tentativo di trasformare con la forza le soluzioni adotta te ». Contemporaneamente, la Lega araba manifestava ufficialmente la sua jntenzione di « occupare la Palestina con le armate degli stati membri della Lega, e di impedire con la forza la creazione di uno stato ebraico ». Il 16 febbraio 1948, la commissione delle Nazioni Unite per la Palestina informò il Consiglio di Sicurezza che « forti interessi arabi all'interno e al di fuori della Palestina, sfidavano le risoluzio-ni dell'Assemblea Generale e si sforzavano deliberatamente di trasformare, con la forza, il regolamento ·previsto per la Palestina ». E il 10 aprile seguente, in un secondo rapporto: « bande armate arabe provenienti da stati vicini si sono infiltrate nel territorio palestinese e d'accordo co,n le forze arabe locali, mettono in scacco gli obbiettivi della risoluzione mediante atti di violenza ». D'altra parte non c'è bisogno di ricorrere a documenti ufficiali per provare l'atteggiamento degli arabi; essi non hanno mai negato di aver cominciato le ostilità: « Noi non abbiamo mai negato di aver cominciato a combattere» dichiarò il 28 aprile 1948, Jamal Husseini, facente funzioni di presidente dell'Alto comitato della Palestina al Consiglio di Sicurezza. E, il 15 maggio 1948, il giorno, stesso in cui Israele proclamò la sua indipendenza, Azzam Pascià, segretario generale della Lega araba, annunciò l'intenzione degli arabi di condurre una « guerra di sterminio e di massacro di una importanza capitale di cui si parlerà come dei massacri mongoli e delle crociate ». Il 15 maggio stesso lo stato di Israele fu invaso dalle armate di Egitto, Giordania, Siria, Libano e Irak, oltre che da contingenti del1' Arabia Saudita e dello Yemen. L'esodo degli arabi di Palestina si an1pliò e si accelerò con l'invasione degli eserciti arabi. Le autorità delle città e dei villaggi esortarono i loro concittadini arabi a ripiegare « temporaneamente » verso i paesi vicini per cedere il posto alle armate arabe in avanzata. In una intervista pubblicata dal « Telegraph » di Beyruth del 6 se~- tembre 1948, Emile Ghoury, segretario dell'Alto Comitato arabo, dichiarò: « al momento della prima tregua vi erano 200.000 profughi. Con la dichiarazione della secon,da tregua ve ne so,no 300.000. È impossibile prevedere il numero dei profughi che si potrebbero avere se si riprendessero le ostilità. Io non voglio attaccare nessuno, desidero solo aiutare i profu79 Bi liotecaGino Bianco
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