Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

.. Ugo Leone più scottanti e di maggiore attrito nel Medio Oriente. Dopo il maggio '48 e la campagna del Sinai del '56, gli arabi, sconfitti militarmente, ebbero, comunque, il vantaggio di mantenere al~e frontiere una situazione di guerra larvata obbligando Israele a mantenere un contigente di forze armate sproporzionato rispetto alla sua grandezza, per guardarsi non solo da possibili attacchi di forze regolari, ma anche dalle bande di sabotatori che i governi arabi inviano nel paese. Per questi motivi la ,definizione di confini permanenti è considerata da Israele il problema centrale da discutere nei negoziati per un accordo di pace. Le prospettive di un'intesa sono molto incerte e, nel caso si dovesse arrivare ad una trattativa di pace, tra arabi ed ebrei, sarà certamente, questo dei confini, il punto più dibattuto. Ricordiamo che già due anni fa Burghiba, proponendo, con notevole realismo, una soluzione negoziata con Israele per i problemi del Medio Oriente., indicò come condizione per il raggiungimento di un accordo che lo stato israeliano rientrasse nei confini in•dicati dall'ONU nel '47. Ma era assurdo _che gli israeliani i quali, respingendo 1 18 anni prima gli eserciti arabi, avevano conquistato qualche striscia di buona terra (sulla quale quei 18 anr1i non erano certo passati invano), accettassero, poi, di rientrare nei confini im,posti ,dalVONU. Oggi la situazione è un po' diversa: i territori occupati da Israele vanno ben al di là di qualche striscia di terra: c'è la penisola del Sinai, della quale gli israeliani desiderano liberarsi, ma c'è anche Gerusalemme che gli israeliani non vogliono lasciare, e ci sono anche le alture siriane e la riva occidentale del Giordano, di importanza strategica le prime, di importanza economica la seconda. , Ripetiamo, questo ,delle frontiere sarà il punto sul quale più violento sarà lo scontro in caso di negoziati. Una cosa, comunque, è certa: ed è che il tempo gioca a tutto svantaggio di una soluzione del problema, perché le notevoli spese che Israele sta affrontando per l'amministrazione dei territori occup,ati, potrebbe anche portare ad un irrigidimento del governo israeliano che renderebbe ancora più lungo e difficile il negoziato. I profuglii. - Il problema dei rifugiati arabi è la conseguenza diretta della guerra ,dichiarata nel '48 dagli arabi allo Stato di Israele appena costituito. ,Già prima che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottasse la risoluzione del 29 novembre 1947 sulla divisione della Palestina fra uno stato arabo ed uno ebreo, i governanti arabi avevàno manifestato l'intenzione di distruggere Israele con tutti i mezzi. Ed è proprio preve78 BibliotecaGino Bianco

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