Ugo Leone razione della Palestina dell'ex luogotenente dell'ex Mufti hitleriano Sciukeiri » (Abdel Kader, cit.). La disfatta militare dei regimi della Lega ~ostitµì un'ulteriore dimostrazione dell'ingenuità politica dei governanti arabi. Ancora una volta essi si erano mostrati persuasi che la propria superiorità numerica sarebbe bastata a « schiacciare » gli ebrei; ancora peggio, no11 dubitavano che l'Unione Sovietica sarebbe intervenuta al loro fianco. E invece, dopo sei giornj di guerra Israele non era stato schiacciato e l'appoggio dell'Unione Sovietica no·n era andato oltre le parole o la platonica presenza di poche navi nel Mediterraneo. La sicurezza di trascinare la Russia alla guerra e di riuscire così a distruggere Israele è stato uno dei più gravi errori di Nasser: i russi hanno, senz'altro, rafforzato militarmente i paesi arabi - Egitto e Siria in modo particolare -, ma per servirsene co·ntro l'America, non certo per fare la guerra. L'errore di Nasser è stato quello di gridare: « ·L'Unione Sovietica è con noi » e « L'Unionè Sovietica combatterà al nostro fianco » senza distinguere fra le dt1e espressioni: l'Unione Sovietica sarebbe stata senz'altro al fianco degli arabi, e c'è stata, ma non avrebbe mai combattuto con loro e per loro, e non ha combattuto. Sospesi gli scontri con la più o meno travagliata accettazione del del « cessate il fuoco » da parte dei belligeranti, iniziò un intenso lavoro diplomatico alle Nazioni Unite per tentare di risolvere, una volta per tutte, i problemi del Medio Orie11te. Ma le posizioni arabe ed israeliane - esasperate le une dalla cocente sconfitta e dal desiderio delJ'Unione Sovietica di farsi perdonare con un deciso appoggio diplo·matico il « tradimento», le altre dal fermo proposito di non perdere la pace dopo aver vinto la guerra - erano troppo lo11tane perché si potesse seriamente parlare di pace. Si giunse così senza risultati concreti, al 22 novembre dello scorso anno, giorno in cui il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottò all'unanimità una risoluzione proposta dalla Gran Bretagna che affermava la necessità di « una giusta e duratura pace in Medio Oriente ». La risoluzione, pur parlando di « ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati nel recente conflitto », sottolinea ugualmente la necessità di porre « termine ad ogni rivendicazione e belligeranza » e di rispettare « il riconoscimento della sovranità della integrità territoriale e della indipendenza politica di ogni stato dell'area e del suo diritto di vivere in pace, entro confi11i sicuri e riconosciuti, libero da minacce e atti di forza ». Dopo aver sollecitato garanzie per la « libertà di navigazione nelle vie d'acqua internazionali », « t1na giusta soluzione del problema dei profughi » e una garantita « inviolabilità territoriale e indipendenza politica di ogni stato dell'area », la riso76 - BibliotecaGino Bianco
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