Editoriale dei peggiori governi che abbia avuto il paese, onde, con la formula del « governo amico », fu sconfessato dalla DC); 1na in pari ten1po lascia intendere che si tratta di un governo che impegna il partito solo nella misura n1inima, quella indispensabile perché possa sopravvivere. Così abbiamo il « disimpegno » di tutti. Ognuno si disimpegna come può, per co11dizionare il «disimpegno» dell'altro. E intanto, messa in moto la reazione a catena dei « disimpegni », non è stato possibile arrestarla neanche d'opo la severa lezione che si puo ricavare dagli avvenimenti francesi. Siamo condannati ad aspettare il congresso socialista ed a sperare che la stagione balneare consenta un tranquillo décorso dei tempi di attesa? Pare di sì. Si cerchi allora di fare le cose che si possono fare: portare avanti il discorso sul Parlamento e sulla maggiore efficienza del suo funzionamento; approfondire i temi della discussione che si è aperta sul rapporto fra maggioranza ed opposizione; preparare, anche mediante contatti interpartitici, i progetti delle riforme che dovranno essere attuate dal governo di centro-sinistra, se e quando sarà possibile richian1are iri vita la sola formula di governo possibile; ristabilire un clima di fiducia tra i partiti della maggioranza potenziale e tra le correnti dei partiti di questa maggioranza. A quest'ultimo prop·osito, anzi, l'appuntamento più interessante, fra quelli imminenti, ci sembra essere fissato in sede di Consiglio nazionale della DC. Tale Consiglio dovrebbe riunirsi poclii giorni dopo la conclusione del dibattito sulla fiducia al governo: forse avremo un discorso dell'on. Moro, che per ora dignitosamente tace; certo la sinistra democristiana, la « base », riproporrà in forme aggiornate e più avanzate il discorso avviato fin dal Congresso di Milano, un discorso che in,teressa molto da vicino i socialisti e che pone all'on. Ritmar in particolare, ed ai dorotei in generale, problemi che non possono più essere elusi tanto facilmente. Coriclusione: non pito essere che provvisoria, interlocutoria. Possiamo in pochi 1nesi compromettere tutto quello che abbiamo costruito in parecchi anni. La situazione europea sta degenerando in tutti i sensi. La situazione italiana, se si radicalizza ulteriormente, non sarà più controllabile. Ma non dimentichiamo, per carità, che le elezioni italiane del 19 maggio non hanno dato risultati così gravi per le forze democratiche come certamente si possono considerare i risultati delle elezioni francesi del 23 e del 30 giugno: comunque le elezioni italiane hanno dato luogo ad un risultato politico che consente di formare una « sufficiente » maggioranza di centro-sinistra: o questa maggioranza, o tlna « radicalizzazione » della lotta politica che porterebbe a conseguenze di tipo francese. È abbastanza semplice a dirsi. 5 ·BibliotecaGino Bianco
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