Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

, . Note della Redazione ciato alla denuncia del « doppio gioco » del PCI, « che ci aggredisce sul terreno delle rivendicazioni economiche immediate e contemporaneamente pretende la soluzione dei problemi di fondo »._ È anche in questo quadro, quindi, che si colloca la questione della revisione dei regolamenti parlamentari che per iniziativa dei nuovi presidenti della Camera e del Senato è stata portata subito in discussione in sede di Giunta del regolamento, a Montecitorio ed a Palazzo J\1adama. E in particolare è anche in questo quadro che si colloca la necessità, fatta valere con energia dal PRI, di introdurre « filtri procedurali a garanzia della coerenza della legislazione di settore con la legge di piano e a freno del fenomeno delle leggine». Nel «colloquio» organizzato da «L'Espresso», La Malfa lamentava che l'opposizione, benché sollecitata, non ha fatto ancora sapere se accetta certe modifiche dei rego.Zamenti parlamentari, proposte dai repubblicani, o se propone .altre e diverse modifiche. Sarà certamente interessante valutare se, quando, come, i comunisti reagiranno alle sollecitazioni di La Malfa, e non soltanto di La Malf a (c'è stata, ricca di indicazioni preziose, una lettera di Pertini ai membri della Giunta del regolamento della Camera), per la riforma dei regolamenti parlamentari: perché si tratta di valutare se i comunisti sono disposti a contribuire, con un'interpretazione democratica del ruolo dell'opposizione, al buon funzionamento delle istituzioni. Ma intanto si deve fermamente deplorare che nell'ambito della maggioranza vi siano deputati che dimostrano di non aver capito niente e di non voler capire niente: abbiamo appreso con disappunto che alla Camera dei Deputati alla metà di giugno erano state già presentate più di ottanta proposte di legge, nella stragrande maggioranza di interesse puramente locale e settoriale; che, di queste 80 leggine, più di 30 sono state presentate da due deputati democristiani; che uno dei due deputati in questione è calabrese (si tratta dell'on. Foderaro, già famoso perché bollato in un documentario televisivo di Ugo Gregoretti per la sua attività nel settore delle « raccomandazioni ») e si adopera per la creazione di nuovi comuni e di sezioni distaccate di pretura, o addirittura per l'im.missione nei ruoli della scuola media di prof essori fuori ruolo, senza affatto preoccuparsi della portata antimeridionalistica del fenomeno delle leggine. Cominciamo, dunque, col denunciare all'opinione pubblica quei deputati della maggioranza che, non avendo forse altri modi per distinguersi, e farsi apprezzare dagli elettori, sfornano leggine; e denunciamoli, specialmente se meridionali, ma non soltanto se meridionali, anche dal punto di vista meridionalistico: perché la politica di sviluppo del Mezzogiorno può andare avanti senza essere contraddetta nei fatti solo se viene assicurata la coerenza della l(!gislazione di settore e locale co,n il Piano e quindi se viene frenata la proliferazione delle leggine. È appena necessario aggiungere che questo discorso può essere portato contro i comunisti che accusano la maggioranza di non avere ancora risolto la questione meridionale e in pari tempo, come si diceva, aggrediscono la maggioranza con le loro leggine; ma come portare 50 BibliotecaGino Bianco

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