Note della Redazione voler evitare tutto questo? E comunque il discorso sulle « urne borghesi » ci ricorda quello sui « ludi cartacei ». Le « urne » non sono borghesi e non sono proletarie. Il responso. delle urne va difeso, anche con,tr_ogli studenti, anche con i flics. Oltretutto, l'alternativa al responso deile urne no-n è certo il « potere stitdentesco », ma è più che mai il fascismo. La sinistra si preoccupi di creare le condizioni per vincere nelle urne, e non di creare le condizioni per subire sulla piazza una sconfitta più dura per tittti e più definitiva di qilella che ora essa ha subito in sede elettor,ale. E si ricordi che per vincere nelle urne bisogna impostare un discorso politico che riesca persuasivo ai fini della soluzione di problemi che non sono più quelli dei tempi di Blum e di H erriot. È troppo tardi per una ripresa, un rilancio, un aggiornamento del discorso tentato alcuni anni or sono da Deff erre? Non è troppo tardi, con1unque, perché uoniini responsabili della sinistra, se ancoria ve ne sono, cerchino di far comprendere agli studenti che le nobili e giuste motivazioni della loro « protesta » si sono espresse politicamente in, un modo del tutto inaccettabile. E si potrebbe infine concludere con questo ammonimento: tralascino per un mo1nento, questi studenti, di cercare evasioni nel mito della rivoluzione cubana e provino a meditare sui grandi te~ti della letteratura politica francese. Noi non temiamo di essere tacciati da paternalisti, o da reazionari, se affermiamo che Thiers è più illuminante di Guevara e Tocqiteville più profondo di Marcuse. Noi alnzeno, quando in Italia c'era il fascismo, abbiamo appreso molto da Thiers e da Tocqiteville, da Constant e da Rémusat. Si dirà che proprio perché non siamo, frequentatori degli auto,ri oggi alla moda, dei libri di Marcuse e delle massime di Mao, non siamo in grado di capire il senso delle agitazioni studentesche. Può darsi. Ma potrebbe anche darsi il caso che proprio in quanto sianio stati frequentatori di certi classici del pensiero politico, Marx non escluso, abbiamo potuto così facilmente prevedere le reazioni dell'opinione pubblica francese alle « giornate di maggio». La <<bagarre»delle leggine I risultati elettorali sono stati favorevoli all'estrema sinistra, al PCI ed al PSIUP, in una misura che ha forse sorpreso anche i più ottimisti tra i fautori di itna « nuova maggioranza ». Si è detto allora, negli ambienti socialisti, che questi risultati così favorevoli all'estrema sinistra sono stati la conseguenza della scarsa o nessu,na « incisività » del governo di centrosinistra, nelle edizioni presiedute dall'on. Moro. Ma anche nel 1963 l'estrema sinistra, il PCI, aveva guadagnato 11-uovivoti; e allora si disse, negli ambienti di centro-destra, che l'aumento dell'elettorato co1nunista era la conseguenza del troppo spinto ottimismo del governo di centro-sinistra, nella edizione presieduta dall'on. Fanfani. 48 BibliotecaGino Bianco
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