NOTE DELLA REDAZIONE Facili previsioni Era fin troppo facile prevedere che la paura del fronte popolare avrebbe spinto in Francia molti elettori radicali e socialisti a no,n votare per i can.- didati della Fed'erazione delle sinistre; e infatti, al primo turno delle elezioni del 25 giugno, la Federazione delle sinistre è passata dal 18,96% dei voti (5 marzo 1967) al 16,50%. C'erano state frettolose ed incaute dichiarazioni di Mitterrand durante le giornate di maggio; e per quarito il partito comunista abbia agito da freno durante le agitazioni, le classi medie - fra le quali si reclutano in grandissima parte gli elettori radicali e anche socialisti - hanno comunque e ancora paura del partito comunista; così quando radicali e socialisti, sia pure per contrastare meglio il regime gollista nelle sue degenerazioni autoritarie, si presentano all'elettorato in formazione frontista, è inevitabile che essi subiscano flessioni elettorali tanto più rilevanti quanto più forti sono nel momento delle elezioni le tensioni politiche e sociali. Questo è in particolare il dramma dei socialisti: se assumono, come in Italia, responsabilità di governo, contribuendo alla formazione di maggioranze con partiti non classisti, perdono voti a beneficio dei partiti classisti, del PCI e del PSIUP; e se, come in Francia, tagliati fuori dalla possibilità di assumere responsabilità di governo, sono costretti dalla stessa legge elettorale a stabilire con i comunisti intese per le candidature - se non anche per il programma dell'opposizione - perdono voti a beneficio dei partiti dell'ordine. Ma per la Francia si devono fare altre altre do·nsiderazioni; e prima di tutto quella che i ra·dicali ed i socialisti, nella misura in cui hanno voluto o dovuto stabilire un'intesa elettorale con i comunisti, Jianno pure dovuto rinunciare a far valere nei confronti dell'opinione pubblica gli argomenti principali e più efficaci della loro opposizione al gollisnio: gli argomenti della politica estera. Pertanto, nei confronti del nazionalismo di De Gaulle, che pure ha suscitato non poche preoccupazioni nell'opinione pubblica, non c'è stata, da parte socialista e radicale, quella vigorosa denuncia che poteva e doveva esserci, e che poteva e doveva risuonare come severo richianio alle responsabilità della Francia di fronte alla crisi dell'Europa. Rinunciataria sitl piano dell'europeismo, compromessa sul piano delle intese frontiste per le candidature comuni; tale apparve la Federazione delle sinistre a quegli elettori radicali e socialisti che hanno quindi preferito riparare sotto l'onibrello gollista. Ma c'era sopr.attutto, ad alimentare la paura degli elettori, di tutti gli elettori francesi, la cosiddetta « nuova sinistra ». Nell'editoriale dell'ultimo fascicolo di « Nord e Sud », scrivevamo che le agitazioni di tipo cinese, le guerriglie dichiarate dagli studenti, il braccio di ferro degl{ scioperi ad oltranza possono anche dare per un momento l'illusione che una svolta a sini46 BibliotecaGino Bianco -
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