Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

.. Giuseppe Galasso condotta dal partito e per il modo co-me esso è sentito da u11a gran parte dei suoi simpatizzanti, elettori o iscritti - potrebbe caratterizzare altrettanto bene un partito socialdemocratico. In quale misura un programma riformatore e costiituzion·ale, sia pure concepito come avvio alla costruzione di una società socialista, giustifica la conservazio·ne di un'orto•dossia leninista che si vuole sempre più piena e alla quale anzi si è dato, dopo il 1956, un rilievo anche maggiore? Questo problema si può dire non sia stato, nep·pure affrontato nella discussione ufficiale svoltasi in seno al partito, pur essendo all'origine della dissidenza che portò mol,ti comunisti fra i socialisti nel 1956 e ne po·rta ancor più fra i « cinesi » oggi. D'altra parte, l'ispirazione leninista è stata filtrata nel PCI attraverso la mediazione gramsciana. Questa ha assicurato- al comunismo italiano la possibilità di partecipare al dibattito polittico-culturale del marxismo contemporaneo con una propria originale fisio·no,mia; ma, nello stesso tempo, p·er la sua genesi e le sue derivazioni, ha impresso pro.fo,ndamente nel marxismo, italiano le impronte di una cultura storicistica di ben diversa ispirazione. E anche da questo- punto· di vista viene a sussistere n-el quadro, ideologico del PCI una tensione, che è pure essa all'origine di polemiche e discussioni strettamente co,nnesse co·n quelle relative al suo carattere più generale di partito che si pretende rivo1uzionario. Alcune di queste contraddizioni sembrano aver ricevuto negli ultimi anni, cioè do,po la morte di Togliatti, un rilievo maggiore. Alla linea Longo, intesa a mantenere al partito - in forma semmai accentuata - la sua fisiò·nomia togliattiana, si sono1 affiancate sul piano politico u11a linea Amendola e una linea Ingrao, a cui si ~ già accennato, mentre gruppi non trascurabili han·no manifestato crescenti simpatie per il maoismo e il castrismo. Sul piano· culturale, invece, da due direzioni soprattutto, muove uno sforzo di influire sulla linea dello storicismo tradizionale del partito e, quindi, sul suo gramscismo: la direzio,ne meno recente è quella della linea neopositivistica, scientistica, materialistica; la direzione più recente è quella dell'indirizzo· strutturalistico. Complessivamente meno rilevanti appaiono gli sforzi volti a correggere il gramscismo all'interno di una lettura di Marx e di Lenin condotta con pretese di maggiore ortodossia. Sul piano politico è apparso, in corso già all'XI congresso del partito uno spostamento di Longo verso la linea Amendola; sul piano culturale, invece, la situazione ap·pare piì1 aperta e, nello stesso tempo, meno suscettibile di alternative drammatiche grazie al crescente rilievo che su questo piano assume la critica della società tecnolo-gica avanzata, in corso di realizzazione in Italia, sicché questa critica può fungere da piattaforma unitaria abbastanza efficace. 44 BibliotecaGino Bianco

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