I Il PCI in una fase di transizione rata completa, perché andava dalla proposta di una linea filosofica generale (lo storicismo gramsciano) ad una interpretazione socio-economica della realtà del paese (ristrettezza del capitalismo italiano, carattere determinante del pro·blema del Mezzogiorno etc.), da una impostazio·ne politica ben chiara (alleanza tra contadini e o•perai, unità di tutto il popolo, unità sindacale, unità dei partiti operai, unità dei partiti antifascisti etc.) ad un programma organico e dettagliato di governo (riforma agraria, nazionalizzazioni etc.). La disponibilità di un patrimo,nio ideologico siffatto assicurò a lungo al PCI un grande vantaggio sia di coesione interna che di presenza efficiente e significativa nella vita pubblica italia11.a. Ma questo vantaggio è andato pro- ; gressivamente attenuandosi a mano a mano che, mentre il quadro, ideologico del paritito rimaneva immobile in misura determinante, cambiava, invece, in misura altrettanto rilevante, la realtà a cui esso faceva riferimento. All'inizio degli anni '60 erano gli altri partiti italiani (DC,' socalisti, repubblicani e anche liberali) a disporre di un ricco quadro interpretativo dell'economia e della società italiana e a rivelarsi perfino in grado di anticiparne i non sempre ovvii sviluppi. Nello, stesso tempo la destalinizzazio,ne e poi il brusco allontanamento di Krusciov colpivano l'ideolo,gia del PCI in altri suoi gangli vitali, senza che le risposte date a due avvenimenti così importanti rivelassero una reale capacità di risolvere i problemi di riorientamento ideolo·gico che ne erano alla base, con co,nseguenze che ancora si avvertono sulla capacità del partito di tenere legati a sé gli intellettuali nello stesso modo ..cl1e durante il primo decennio post-bellico. Una quarta caratteristica va poi rilevata nelle profonde contraddizioni che contraddistinguo-no, per alcuni aspetti, il quadro ideologico del PCI. Il partito nacque, infatti, nel 1921 come partito di ispirazione leninista che si assegnava un compito rivoluzionario a cui riteneva di poter assolvere entro una scadenza breve e tutta la sua organizzazione fu pensata in questa prospettiva. La prospettiva rivoluzio 1 naria si rivelò· l invece, fallace; ma il lungo periodo di clandestinità antifascista e la Z lotta della Resistenza conservarono validità all'ispirazione leninista e al connesso quadro organizzativo. È stato all'indomani della seconda guerra mo•ndia,Ie che il p1artito, pur mantenendo intatte le sue premesse ideologiche, si è venuto dando un contenuto programmatico intimamente contraddi,ttorio con l'ispirazione leninista: un contenuto che - per la fedeltà proclamata alla costituzione repubblicana del 1948, per l'accettazio•ne sempre più insistita del meto·do democratico, per l'evidenza sempre maggiore data alla teoria della « via italiana al socialismo », per i,l tipo di riforme propugnate, per l'azione co·ncretamente .. 43 BibliotecaGino Bianco ...
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