Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

Giuseppe Galasso aperti, democratici e che hanno visto impegnati centinaia di migliaia di militanti nostri in un libero confronto di idee» 34. Come si vede, il dissenso è espresso da Ingrao non solo• in forma estremamente pru·dente, ma ancl1e con una accentuazione della esigenza di pubblicità del dibattito piuttosto che di una vera e propria articolazio•ne demo·cratica della vita interna del partito·. E forse nulla meglio di questa accentuazione vale a far capire quanto sia consolidata la ventennale ,direzione di Togliatti. In conclusione, quindi, la concezione del PCI come « partito nuovo » della società italiana, come partito della rivoluzione in Italia è stata elaborata in questi anni soprattutto intorno a due punti: il ruolo del partito nella vita della società italiana e la precisazione del carattere democratico, della sua vita interna. Sul primo· punto valgono le osservazioni di Togliatti alla Conferenza organizzativa del 1964 : « Se vogliamo dare una formula complessiva dell'obbiettivo che si pone oggi a tutto il partito, credo che bisogna dire che ciò che noi oggi vogliamo è di penetrare più a fondo, con la nostra o,rganizzazione e quindi con la nostra azione, nella società civile del nostro Paese. È riducendo il distacco tra la nostra forza e la nostra penetrazione nella società civile che dobbiamo riuscire ad affermare e accentuare il nostro carattere di partito che pone la sua candidatura al governo d'Italia, non da solo, ma in un blocco di forze democratiche e progressive. Su questo piano unitario dobbiamo riuscire a rafforzare e sviluppare quei centri di potere locale che già oggi sono nelle mani delle classi lavoratrici e possono essere utilizzati per realizzare una politica di progresso democratico e sociale; dobbiamo tendere a creare, con un'apposita lotta di massa, nuovi centri di potere, anche solo embrionali, nella fabbrica; dobbiamo riuscire ad alimentare e tendere pen;nanentemente una tensione politica e sociale, una atmosfera di intervento e di controllo delle masse lavoratrici nella direzione della vita politica nazionale. È attraverso l'adempimento di questi compiti che riusciremo a spingere avanti la società italiana in uno sviluppo democratico e verso il socialismo » 35. Sul secondo punto la formulazione più comprensiva è, invece, quella che si ritrova· in un artico,lo di A. Natta e di G. C. Pajetta: 40 « Il nostro compito è quello dello sviluppo, dell'estensione della democrazia reale e di questo processo ~ non possiamo ignorarlo -I è condizione,· stimolo, gara~a la democrazia vivente nei partiti, anche e in primo luogo nel partito di avanguardia. Ma non solo da questo muovono la verifica della elaborazione teorica e dell'esperienza concreta del principio del centralismo democratico, la ricerca di nuove forme e rapporti tra l'esigenza della democrazia e dell'unità. La spinta viene anche e soprattutto dai fini e dalla strategia della nostra politica. Se teniamo presente la strategia 34 XI Congresso, cit., pp. 264-265. 35 Atti della V Conferenza nazionale d'organizzazione del PCI, Roma 1964, p. 176. BibliotecaGino Bianco

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