Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

... Giuseppe Galasso E a queste ragioni cli funzio,nalità e di vocazione del partito Longo faceva seguire quelle politico-sociali derivanti dalle necessità di lotta contro l'o,rdine borghese. « Noi non abbiamo altro mezzo di operare effettivamente sulla realtà se non l'azione delle masse che ci seguono. Non così i p·artiti borghesi, i cui mezzi d'azione più importanti sono quegli stessi che si trovano in mano delle classi dominanti, sia i mezzi p·rivati che quelli dello stato » 32 • Inoltre, Longo dichiarava anche le ragioni della impossibilità di procedere al riconoscimento di vere e proprie minoranze all'interno del partito. 38 r « Non ha senso ... parlare, in un partito comunista, del diritto della minoranza di diventare maggioranza.... Non si può portare in seno a un partito omogeneo, unitario, che lotta per un obiettivo ben determinato, come è e vuole essere il partito comunista, la dialettica propria di p,artiti borghesi, in cui convivono e si scontrano gruppi sociali diversi, con obiettivi immediati diversi e con tutt'altre possibilità d'azione. Nel partito co-- \ munista non è.· concepibile una minoranza definita nei suoi contorni pohtici ed organizzativi, come una formazione consolidata, permanente, che si ripete su ogni questione. Una minoranza nel partito comunista non può esistere che come formazione occasionale, precaria. Perché è compito permanente del partito, e dei suoi organi. dirigenti, di riportare all'unità tutto il partito, di non considerare chi dissente come incorreggibile ed irrecuperabile, ma, al contrario, di aiutarlo a superare i punti di dissenso, e di reintegrarlo nell'azione concorde dell'insieme del partito. L'unità che il partito esige è l'unità ideologica su tutti i problemi fondamentali e di prin cipìo, è l'unità d'azione in tutte le questioni pratiche. Ma nel lavoro di ogni giorno sono inevitabili e sono ammissibili certe diversità di opinioni su determinate questioni. In queste condizioni il ipartito esige che i compagni che hanno queste opinioni, pur mantenendole, anzi esprimendole agli organismi responsabili, nell'attività pratica, però, siano disciplinati alle decisioni prese .... Senza disciplina il partito non potrebbe condurre con efficacia la sua lotta in difesa dei lavoratori, per la libertà, la pace e il socialismo. La base della disciplina è l'accettazione cosciente del programma e dei compiti del partito .... Il nemico cerca di insinuarsi nelle nostre discussioni, inventando divergenze, prestando a questo e a quello opinioni mai espresse, suggerendo divisioni arbitrarie. Periodicamente viene diffusa la favola dei molli e dei duri, dei conservatori e degli innovatori, dei vecchi e dei giovani, anche se poi certi presunti vecchi sono tutt'altro che vecchi, e certi cosiddetti giovani sono tutt'altro che giovani. Bisogna stare attenti a non farsi prendere dal gioco avversario, a non vedere anche noi con gli occhiali colorati dell'avversario. Accettare così artificiose e superficiali divisioni significa rendere molto difficile ogni proficua discussione e collaborazione. Significa ridurre grandemente la possibilità di raggiungere nel dibattito la reciproca comprensione e l'accordo» 33. 32 Ivi. 33 Ivi, pp. 562-563. BibliotecaGino Bianco

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