Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

Il PCI in un,a fase di transizion,e • per criticare, bensì 1per risolvere concretamente e rapidamente queste questioni. È un partito che lotta e costruisce nello stesso tempo; che conquista le masse non solo attraverso la propaganda e l'agitazione, ma attraverso un'attività costruttiva, che si esplica in tutti i campi: governativo, municipale, sindacale, cooperativo, e in tutti i rami dell'attività sociale ... Partito e rivoluzione, partito e movimento delle masse, si devono organizzare contemporaneamente» 22. In pratica, quindi, il partito di massa non si limita ad organizzare un antistato rivoluzionario di fronte allo stato borghese, ma punta direttamente alla prefigurazione di una società più avanzata, più democratica e progressiva, più vicina al socialismo già nella complessa struttura del partito, e degli o·rganismi di ogni specie che comunque, direttamente o indirettamente, fanno capo ad esso. A questo punto, diceva ancora Togliatti, « le questioni politiche diventano questioni di organizzazione» e sosteneva che « l'arte dell'organizzazione comunista si riduce a qualche cosa di molto, semplice » 23 • In realtà le questioni politiche rimanevano. Non era possibile eliminare, con la semplice dichiarazione della trasformazione del partito in « partito nuovo » di massa, il problema di garantire la sua natura e funzione clas5ista, di assicurare l'egemonia del nucleo autenticamente rivoluzionario sia nei confronti e all'interno del partito sia nell'ambito più generale della lotta politica italiana, di conciliare la funzione sociale (agitazione, reclutamento, organizzazione, rivendicazioni) con quella propriamente politica (direzio,ne e promozione tattica e strategica del movimento). Nella relazione al 5° congresso Togliatti stesso puntualizzava alcuni di questi problemi in un passo molto importante: « La base dell'unità del nostro partito è prima di tutto la nostra linea politica, che deriviamo dai principi del socialismo scientifico marxista, principi che sono ormai confermati dalla esperienza di alcune generazioni. Per la realizzazione di questa linea politica impegnamo a combattere tutti i nostri iscritti, dando tutti il contributo che possono dare alla elaborazione della nostra esperienza e al miglioramento della nostra azione. Dobbiamo avere una forte disciplina, ma questa -disciplina non può avere e non deve avere nulla di simile a una disciplina di caserma, di corpi morti. Deve essere una disciplina pratica, concreta, la quale si stabilisce nel lavoro e nella lotta, dopo la discussione alla quale è riservata attraverso la critica reciproca e il confronto delle opinioni diverse, la determinazione della linea del partito e il controllo della sua applicazione. Per il modo stesso come la nostra vita interna è organizzata siamo un partito democratico, per cui debbono prevalere nelle nostre file i prin .. cìpi della democrazia, cioè l'eleggibilità delle cariche, la responsabilità dei 22 Ivi, p. 189. 23 I vi, p. 190. ·BibliotecaGino Bianco 31

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