Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

Giuseppe Galasso iscrizioni che già alla fine del 1945 aveva portato gli iscritti ad oltre 1.700.000. « Con questo aumento del numero degli iscritti», osservava Togliatti, « molte questioni nuove sia politiche che di organizzazione, si sono poste. Il partito ha assunto caratteri particolari, ben differenti da quelli che aveva quando era un piccolo gruppo di propagandisti dell'idea. Oggi siamo un grande partito politico il quale deve essenzialmente porre come base della propria unità il suo pirogramma politico e la sua disciplina». Togliatti sottolineava anche il fatto che la maggior parte degli iscritti fosse costituita da cattolici e proponeva, come poi fu deciso, che lo statuto aprisse l'iscrizione al PCI a tutti « i cittadini italiani di ambo i sessi che abbiano raggiunto una determinata età, indipendentemente dalla razza, dalla convinzione religiosa e dalle convinzioni filosofiche». Ma - egli proseguiva - « questo non significa in nessun modo che vogliamo liquidare il nostro partito, le sue tradizioni gloriose e i principi che gli dettano la sua politica. Significa soltanto che, di fronte all'ampiezza e difficoltà dei compiti che dobbiamo assolvere sentiamo che potremo adempiere la nostra funzione storica di dirigenti di tutto il popolo italiano sulla via di una democrazia antifascista e progressiva soltanto se apriamo in questo modo le file del partito, così da poter avere in esse tutti gli elementi che sono necessari per realizzare i contatti con tutti gli strati delle masse lavoratrici e adempiere verso di essi una funzione di direzione» 21 • Veniva sancita così, in sostituzione di quella di un pa:ritito della minoranza agitatrice e rivoluzionaria, la concezione del « partito di massa» come strumento politico di mobilitazione, orientamento e guida di vasti e anche disparati strati della popolazione intorno al programma politico del PCI da portare avanti nel quadro delle regole istituzionali , previste dalla Costituzione repubblicana accettata e in parte anche determinata dallo stesso PCI, nel quadro cioè della « via italiana al socialismo » e della connessa politica unitaria che a poco a poco venivano ricevendo formulazioni sempre più dettagliate e puntuali. La nuova concezione del partito era poi ancor più chiaramente ribadita dallo stesso Togliatti alla Conferenza nazionale di organizzazione del partito del gennaio 1947. 30 « Noi abbiamo», egli diceva, « effettivamente creato in Italia un organismo nuovo. Il partito comunista italiano come esso è ora, è molto diverso da quello che era il partito socialista anche nei suoi tempi migliori ed è diverso per quasi tutte le sue caratteristiche. In pari tempo però il nostro partito è molto diverso da quello che esso stesso è stato nel passato. È un partito di massa, ma in pari tempo è una forza dirigente. È un partito che si interessa di tutte le questioni che stanno a cuore a tutti gli strati delle masse lavoratrici, ma se ne interessa non solo 2 1 « Critica marxista», 2 (1964), nn. 4-5, pp. 126 segg. BibliotecaGino Bianco

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