Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

24 Giuseppe Galasso di aderenti e di simpatizzanti tra i ceti medi delle campagne ... Si può dire che è grazie al nostro partito e alla sua azione politica che è stato finalmente superato in parecchie regioni d'Italia quel malinteso tra i proletari della campagna e della città e numerosi gruppi intermedi rurali, malinteso che era stato creato e alimentato da quei capi riformisti i quali, a proposito di questi gruppi intermedi, non sapevano fare altro che invocare la loro ' proletarizzazione ', il che era ed è un errore economico, politico e storico. Ma se passiamo ora al campo degli interessi, constateremo che anche in esso non vi è nessun contrasto tra gli interessi che noi difendiamo e quelli dei gruppi sociali intermedi. La migliore prova ce la fornisce il fatto che alcuni di questi gruppi hanno trovato proprio in noi, nei comunisti, i loro difensori più conseguenti. .. Il contrasto e la incompatibilità, però, ci dicono, non sarebbero di interessi, ma di idee. Operai e braccianti aderirebbero al partito comunista e lo seguirebbero volentieri, perché trovano nella sua propaganda idee che sono loro familiari, come quelle dì solidarietà, di rprogresso sociale, di emancipazione del lavoro, mentre al ceto medio sarebbero familiari altre idee, quelle di libertà, ad esempio, o di sviluppo autonomo della persona umana, a cui noi non saremmo capaci di attribuire tutta l'importanza che meritano. (Ma) cercate di ricordarvi chi col regime nemico della libertà non è venuto mai a compromessi, e vedrete, tra i pochi, schierati in maggioranza schiacciante i comunisti. (D'altra parte, essendo vero che) soltanto in una società fondata sul lavoro libero, emancipato da ogni servitù e liberam·ente associato, anche la persona umana sarà veramente libera ..., perché questo, che è il nostre ideale, dovrebbe essere inaccessibile al ceto medio, e perché mai noi, che per qùesto ideale viviamo e combattiamo, dovremmo essere considerati come i nemici dello sviluppo della persona umana? ... L'Italia è ... paese ricchissimo di gruppi intermedi, tanto nelle città quanto nelle campagne; molto ricche e tenaci, poi, sono soprattutto tra gli intellettuali le tradizioni della cultura umanistica. Se si riuscisse a creare artificialmente una rottura fra quei gruppi 'e i partiti, come il nostro, più decisamente democratici e antifascisti, oppure se si riuscisse a suscitare l'impressione che tra questi partiti e ciò che vi è di buono nelle tradizioni della cultura umanistica vi sia una specie di incornpatibilità, si sarebbe ottenuto, senza alcun dubbio, un risultato politico abbastanza importante. Ma a favore di chi sarebbe stato ottenuto questo risultato? ... A favore di quei gruppi reazionari, i quali non vogliono che il popolo sia unito, perché nell'uni~à del popolo vedono una permanente minaccia per i loro privilegi. La realtà è che il collegamento più stretto, anzi l'unità tra le forze di avanguardia raccolte nel nostro partito e attorno ad esso, le grandi masse della popolazione lavoratrice, e quindi anche le masse del ceto medio, è indispensabile, se si vuole che concretamente trionfino le idee di libertà, di giustizia, di solidarietà che noi affermiamo, e che sulla base di essa venga rinnovata la nostra vita nazionale ... Noi non proponiamo una ricostruzione della nostra economia secondo principi comunisti o socialisti. .. Noi diciamo che occorre un ' nuovo corso ' di economia e di politica economica. Ci si accusa, quando parliamo di questo 'nuovo corso', di voler sopprimere l'iniziativa privata; ma la cosa non è vera ... All'adozione di un ' nuovo corso ' della nostra economia sono BibliotecaGino Bianco •

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