Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

Giuseppe Galasso venti anni la comprensione, l'intesa reciproca e una stretta collaborazione. Questa conquista è entrata nella coscienza delle masse lavoratrici delle officine e dei camp1 i, e vi è entrata molto profondamente, perché è stata fatta l'esperienza che essa ha contribuito in modo· decisivo a tutti i successi riportati dalla classe operaia e dal popolo nelle loro lotte. Le forme della collaborazione sono state diverse nei diversi periodi. Esse non possono non cambiare a seconda delle circostanze. È quindi errato qualificare senz'altro come ' frontismo' l'unità nell'azione di questi due partiti. L'organizzazione di un fronte elettorale unito, come si ebbe nel 1948, non fu che una di queste forme, ma subito dopo che il partito socialista ebbe superato, anche col nostro fraterno aiuto, la crisi provocata dalla scissione socialdemocratica e dai successivi risultati elettorali, non vi fu più alcun 'frontismo', ma una collaborazione che non solo ammetteva, ma supponeva piena reciproca autonomia, come risultò dalla diversità delle posizioni nostre e dei socialisti su molte questioni. Noi non abbiamo mai visto con malanimo questa diversità. Essendo concordi negli obbiettivi di fondo e nel metodo della lotta democratica, la nostra collaborazione unitaria si realizza, nei decisivi movimenti politici e di classe, anche al d,i fuori dei patti scritti. Questo è ciò che deve rimanere, così come crediamo debba rima .. nere, tra due partiti come il nostro e quello socialista, un rapporto di fraternità, di contatto reciJJ'roco tutte le volte che sia necessario, di collaborazione negli organismi di massa a cui partecipiamo e di unità nelle lotte contro i comuni avversari, che sono i nemici della classe operaia, della democrazia e del socialismo. Tutto ciò non esclude, anzi ha come sua condizione l'autonomia e la fraterna critica reciproca» s. Si trattava, in realtà, di una formulazione evasiva che non rispondeva ai veri interrogativi posti dalla riconosciuta esistenza di due partiti della classe operaia: due partiti per una stessa politica? due politiche per un solo partito avente due diversi nomi? d~e partiti e due politiche con tutte le non lievi co·nseg11enze di tale duplicità? Il valore concretamente ideologico-politico 1 di questa formulazione stava, tuttavia, nel fatto che per questa via Togliatti tentava di salvare empiricamente quel postulato della politica 11nitaria di classe come base di una più larga unità politica interclassista che era essenziale alla sua impostazione. Una chi,ara presa di posizione a riguardo della successiva evoluzione del PSI verso la collaborazione con la DC che doveva sfociare nel centro-sinistra non si ebbe, perciò, che al 10° congresso del 1962, nella relazione al quale Togliatti dichiarò: 18 « Ai socialisti si pone oggi il problema cui accennava Gramsci nel 1923, quando scriveva: ' il movimento socialista italiano degli ultimi trent'arutl è stato un apparecchio per selezionare nuovi elementi dirigenti dello Stato borghese', critica ch'egli rivolgeva anche ai popolari. Questo è ciò che offrono al partito socialista gli attuali dirigenti democristiani, quando gli s Ivi, p. 74. BibliotecaGino Bianco

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