Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

Carlo Maggi campano - prioritario rispetto alla Sicilia -, in cui è particolarmente importante la funzione esercitata dal ducato di Amalfi, attraverso, la elaborazione di moduli bizantini ed islamici, sul •saldo ceppo classicistico di tradizione paleocristiano--longobar,da. Nonostante le gravissime perdite provocate dai terremoti, la pro 1duzione medioevale calabrese mostra la diretta penetrazione ,dei temi bizantini, adottati talora in povere strutture ed in dimensioni minime, sì che, accanto ai più noti ep,i1 sodi della Cattolica di Stilo e di S. Marco di Rossano - forse originari katholikà di antichi abitati o di scomparsi monasteri - è tutta una serie di umili cappelle ad aula, concluse da tre absidi e talora con bema nettamente separato ,dal naos, come nelle chiese orientali. Per la testimonianza di età normanne si po,ngono partico 1 lari pro 1 blemi di interpretazione in rapporto alle coeve fabbriche di Sicilia ed all'affermarsi di matrici occidentali, attraverso i benedettini e sull'ese1npio dell'iconografia di Cluny II (vedi la Roccelletta del vescovo di Squillace, la distrutta cattedrale di Mileto, S. Giovanni vecchio di Stilo, le cattedrali di Gerace, Catania, Mazara del Vallo, Cefalù e Monreale). Tuttavia, ancl1e in questi casi, la tradizio,ne bizantina persiste in maniera sufficientemente esplicita nella qualificazio,ne architettonica e spaziale dei temi nordici, al p,unto che la Calabria può co,nsiderarsi - forse in·sieme col Salento - la più ellenizzata delle regioni meridio•nali, come la Puglia, all'opposto, appare la più occidentalizzata: le chiese a cupola pugliesi, erette in età normanna rappresentano, infatti, netl'impoistazione stereometrica e nel dettaglio, un significativo contrasto con le coeve chiese qui esaminate. CARLO MAGGI 122 - BibliotecaGino Bianco

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