Nord e Sud - anno XV - n. 103 - luglio 1968

RECENSIONI L'illuminismo e la stanchezza dell'Europa La Crisi della coscienza europea di P. Hazard, riedita recentemente da « Il Saggiatore », non è soltanto quel modello insuperato di autentica storia della cultura che affascinò, si,n dal suo p,rimo apparire, ricercatori e studiosi al punto che non pochi di essi finirono per dedicare il meg:1io, del1la loro attività scientifica ai temi e ai p·roblemi filosofici proposti dal saggista francese. Né la sua importanza deriva solo dalla nuova e profonda tesi sto,rio ... grafica che vi si contiene: doversi ricercare le origini teoretiche dell'illuminismo in quella serie nutritissima di opere scientifiche, filosofiche, mo1 rali che comparvero in Olanda, in Francia, in Inghilterra negli ultimi decenni del secolo XVII. Il saggio dello Hazard, a mio avviso, è a tutt'oggi vaNdissimo e decisivo in quanto ci consente di penetrare a fondo in un'epoca storica, o meglio in un atteggiamento dello spirito, che condizionano gran parte della nostra civiltà. In fondo, la cultura contemporanea può, almeno nel1 le sue correnti p,iù vita:li, ridursi alla polemica irriducibile tra due opposte interpretazio-ni di quell'atteggiamento: da una parte quella che dell'illuminismo· scopre la dimensione dialettico--negativa (Adorno, Horkheirner, Marcuse) e pro,pone un Marx, senza più l'illusione del p1 rogresso tecnico come gar.ainte della felicità, un Marx riconoiliatosi con Hegel, con Proudhon, col pensiero utopico in generale, che vede Ja .salvezza dell'umanità solo nel sovvertimento radicale del sistema e del principio del do1 minio che lo caratterizza; dall'altra, qu,el1 la che non ritiene esaurito il compito dell'illuminismo e della, soienza e crede nella possibilità di asservire la tecnica ai bisogni umani 1nercé la chiara delimitazione dei co1 mpiti, iii rinvenimento delle strutture reali della società e della lotta politica, i programmi operativi cl1e nulila concedono al mito o, all'utopia (si veda in Italia il Ferrarotti di Idee per una nuova società). In questo ambito di problemi la Crisi della coscienza europea rappresenta non certo un'indicazione - e del resto, a parte i limiti dello Hazard, non è questo il compito del pensiero storico, ·per dirla con Croce - ma sgomberando il campo da una faci·le apologia, come da una contestazione sterile, grazie a un disegno vasto, sicuro, poìiedrico, ci aiuta a meglio com,prendere il sen1so ,più genuino de1la polemica sull'illu.minismo cui s'è fatto cenno. L'opera si divide in due p·arti: nella prima, che forse è la più valida, si esamina la pars destruens della cultura preilluministica (in senso cronologico, naturalmente, ché, se si esaminano i suoi motivi più pI'ofondi, è questa cultura il vero illuminismo); nella seconda vengono messi in luce i « tentativi di ricostruzione». Si tratta di un'età, esordisce lo storico fra11cese, in cui « la ragione no1 n era più un'equilib,rata saggezza, ma un'audacia critica». Quello che colpisce nei racconti di viaggio, nelle trattazio 1 ni scien108 BibliotecaGino Bianco

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