.. Considerazioni intorno al teatro praffazione, si sorridono e si odiano, molti ormai non si sorridono nemmeno più e si limitano semplicemente ad odiarsi. Tutti, bonzi-lama aspiranti bonzi-lama, bonzetti-lametti sono gli oppressori dichiarati del teatro italiano. Come si manifesta la loro turpe azione? 1) agiscono da monadi isolate e affamate all'interno di un sistema la cui caratteristica è l'illecita concorrenza, l'abile concorrenza, la negativa concorrenza; 2) naturalmente agiscono odiandosi; 3) naturalmente fanno di tutto per « fregarsi » il posto; 4) naturalmente dipendono dai vari partiti; 5) naturalmente fanno la politica dei partiti dai quali sono appoggiati (e con partiti si intendono le correnti dei partiti); 6) naturalmente a volte non fanno nemmeno la politica delle correnti dei partiti che rappresentano; 7) naturalmente producono una cultura che non è affatto ricerca per un cangiamento della situazione teatrale, ma invece morde gente non sazia con morsetti avvelenati. I bonzi-lama dominano la struttura e ne sono dominati ogni qualvolta la struttura si manifesti come Potere. Cioè sempre. L'ansia del Potere e del Prestigio. La svogliatezza a cambiare. La fervida immaginazione a produrre solo fantasmi. La costituzione di continui diaframmi a favore di un Proprio Pubblico che po,ssa testimoniare che molto si fa, ma che il grande pubblico non risponde. Fantasmi. La cultura è un continitum, un dialogo di per sé aperto, modificazione della realtà. Invece fantasmi. Solo fantasmi. Tutto in nome dello straordinario principio dell'assuefazione: assuefazione alla guerra, assuefazione alla pace, assuefazione all'arbitrio, assuefazione insomma al Fantasma; 8) naturalmente hanno buona volontà. La loro buona volontà in mezzo agli stragrandi pericoli in cui si muovono viene immersa nell'olio e ne esce così lubrificata che è tanto tanto ammollita. Come si diventa, da unomo di cultura, bonzo-lan1a (attraverso naturalmente gli stati intermedi)? Per me, l'uomo di cultura ha una doppia funzione: la funzione privata e la funzione pubblica. Prima quella privata, poi quella pubblica. Nella sua funzione privata: ha l'obbligo di verificare mediante gli strumenti che ha a disposizione, coscienza .e intelligenza, se la sua partecipazione alla cultura sia strumentale o disinteressata. Se la partecipazione alla cultura è strumentale, immediatamente non si chiama più partecipazione, ma possesso, e l'uomo diventa immediatamente venditore, falsificatore. Il suo passaggio alla funzione pubblica sarà mercantesco e furfantesco, e quella funzio,ne pub99 BibliotecaGino Bianco
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