.. Alberto Mondaclori anzi per fiducia nelle lo·ro potenzialità e con il fine di mobilitarne e nobilitarne la linfa. Ma tante volte trop_pi editori hanno soltanto tradotto sbrigativamente, senza poi darsi da fare per cooptate autori italiani, per aprire i loro catalo-ghi alle opere prime saggistiche dei giovani. Perché, in definitiva, l'editoria ha potuto, e può ancora commettere un errore di questo tipo? Il motivo è la confusione tra le onde lunghe dei cambiamenti culturali e sociali e l'i11gannevole scintillio della spuma di rifrangenza. L'onda lunga non si vede, biso.gna captarla e non è facile, ma è quella che conta. L'onda che si rifrange balza in alto, è ben visibile, e inganna. S'ingannano così quegli editori che saltano in groppa agli avvenimenti, che pubblicano- troppo presto sui fatti del giorno e non perché certi fatti non debbano per qualche motivo essere illustrati, ma perché la corrività alla cronaca facilme11te diventa sbrigatività di giudizio, deficienza di analisi, retorica e invero diseducazione profonda alla edt1cazione di merito. Altri sono, i libri che il nostro paese ha il diritto di esigere. L'Italia in quindici anni si è ribaltata da paese agricolo a paese ind·ustriale. Milioni di perso-ne hanno emigrato, ma all'interno dei confini. I problemi si sono tutti dilatati. È amaro dirlo, ma abbiamo autostrade e analfabeti. Non una delle nostre trenta università-ha ignorato un moto di ribellio-ne dal basso. Siamo un paese afflitto da vecchi mali, ma per questo assetati di riforme. E i nostri mali chiedono riforme nuove. Sforziamoci di chiarire i nostri linguaggi, quello p(?litico e quello culturale, co•me dicevo prima. Di chiarire le nostre prassi. Di chiarire e co,rreggere e ammo·dernare i linguaggi e le prassi perché solo così, primo, non inganneremo. noi stessi, secondo, non inganneremo gli altri, terzo, non giocheremo a rimpiattino con i problemi reali, con l'oggetto unico dei nostri discorsi, lo sviluppo dell'Italia nuova. E poiché niente si inventa dal niente, è dal contesto stesso in cui viviamo e dalle sue contraddizioni che do-bbiamo estrarre ed esaltare quei fattori che fo~dano la possibilità della correzione e del miglioramento. Ho preferito dilungarmi sugli errori possibili della editoria e solo accennare agli errori dei politici e del mondo della cultura. Non lascer9 ora la serietà per la demagogia. Proprio perché penso, e vorrei fare un po' riflettere su questo, che l'editoria è importante. Che fare libri in Italia è serio, importante e degno di attenzione, anche se le difficoltà sono tante. Ed è serio, importante e degno di attenzione, perché al compito di abbattere le barriere e mo,bilitare energie nelle direzioni migliori, i libri possono contribuire in misura molto rilevante. Quelle interruzioni di corretta circolarità tra politica, cultura, economia,· socialità cui ho prima accennato, i libri posso,no e debbono contribuire a indicarne, aiu96 Bibiiotecaginobianco
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