Nord e Sud - anno XV - n. 102 - giugno 1968

.. Gustavo Zagrebelsky Tutto ciò era una reazione naturale all'esperienza poco felice maturata con il Governatore Reale, prima della rivoluzione. Ma l'inettitudine delle assemblee a governare, inettitudine che diventava sempre più evidente quanto più vasti si rivelavano i compiti attribuiti ai poteri pubblici, rese necessaria una evoluzione; nel senso che si dovettero creare organi esecutivi operanti in proprio, salva la loro responsabilità per il modo di esercizio dei poteri ad essi rimessi. In un primo tempo, peraltro, questa evoluzione non si accentrò nella figura del Governatore. Vennero sviluppandosi invece i funzionari eletti direttamente dal popolo e davanti ad esso responsabili. In questo modo si poterono costituire uffici amministrativi che erano svincolati in maniera rilevante dall'ingerenza del legislativo, ed erano contemporaneamente sottoposti al controllo dell'elettorato. Così, paradossalme11te, l'esigenza di attribuire maggiore autonomia alla funzione esecutiva non si concretava nello sviluppo delle competenze del Governatore, ma determinava una frantumazione delle competenze esecutive in molteplici uffici, non collegati e non unitariamente diretti. J. Bryce (La républiqite an1éricaine, 1912, II vol. 123 ss.), scrivendo all'inizio del secolo con l'attenzione rivolta alla situazione della fine del1'800, sintetizzava la posizione degli esecutivi degli Stati americani in . questi termini. Il Governatore era il solo rappresentante dello Stato e ne era il capo ufficiale, ancorché i suoi poteri fossero più apparenti che reali, se si prescinde dal potere di veto che cominciava ad assumere un rilievo sempre maggiore (p. 124). Del resto, il, Governatore era privo della possibilità stessa di condurre una sua azione di governo, privo come era di collaboratorj a capo dei vari uffici amministrativi. Infatti, egli no1ninava solo pochi funzionari, e solo di rado quelli di importanza 111aggiore, la nomina dei quali era rimessa, il più sovente, al corpo elettorale (p. 125). In questa situazione, i fL1nzionari dello Stato, non traendo la loro investitura dal Governatore, e 110n essendo responsabili davanti a lui, ma davanti al popolo, non erano tenuti a seguire le sue direttive né i suoi consigli. Ciascuno di essi era incaricato dell'amministrazione del suo dipartimento, e, poiché vi era poco o nulla di politico nel suo lavoro, non occorreva cl1e esistesse una linea generale dell'azione amministrativa degli Stati, analoga a quella che si era sviluppata, invece, e si stava sviluppan,do a livello federale, nella figura del Presidente. La politica era nelle mani del legislativo, e nelle sue leggi si trovava pre-- scritto tutto ciò che i funzionari 1do,vevano fare, senza chè esistesse, per lo più, lo spazio 'per una loro auto·no1na iniziativa (p. 130). 76 Bibiiotecaginobianco

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