Editoriale ben centrato, aveva il preciso significato di richiamare i comitnisti francesi all'esigenza di non spingere le cose troppo a fondo, di non lasciarsi rimorchiare da elementi irresponsabili, di non_ dimenticare che un De Gaulle nazionalista, antieuropeista ed antiatlantico, rimane l'interlocittore più interessante che l'Unione Sovietica si possa augurare, mentre la diffusione di focolai cinesi in Europa rimane una preoccupazione che l'Unione Sovietica preferirebbe non affrontare. In una situazione che risulta, quindi, caratterizzata, per itn verso, dalla paura dell'opinione moderata, che nelle società occidentali rappresenta la maggioranza, di fronte all'eventuale formazione di fro·nti popolari, e che risulta, per un altro verso, turbata dalle preoccupazioni suscitate, anche negli ambienti comunisti, dalle tendenze cinesizzanti dei movi1nenti studenteschi e dalle inquietudini anarco-sindacaliste delle nuove leve operaie; in una situazione siffatta, la sinistra che protesta può guadagnare voti alle elezioni, ma non conquistare il potere con la guerriglia promessa dai Dutschke e dai Cohn Bendit. E, d'altra parte, quando guadagna voti alle elezioni, com'è avvenuto in Italia il 19 maggio, la sinistra che protesta paga i voti guadagnati con il rifiusso di correnti dell'opinione pubblica moderata, nella migliore ipotesi, a favore di una Democrazia cristiana (nella peggiore delle ipotesi, con1'è avvenuto nel Baden-Wurttemberg, a favore dei neo-nazisti). 1Von c'è prospettiva p·olitica in Occidente per la sinistra che protesta. Ci sarebbe, invece, una prospettiva politica per la sinistra che è disposta a governare ed a sfidare, quindi, la concorrenza elettorale della sinistra che protesta. Certo, Wilson, Brandt e Nenni stanno pagando un alto prezzo per la loro buona disposizione a gbver11are, per il coraggio con il qitale hanno affrontato la concorrenza della sinistra che protesta. Ma forse si tratta di un prezzo che non si pitò non pagare a breve termine e che si può recuperare a lungo termine. Comunque, non lo si può recuperare con inversioni di linea politica; e neanche con accorgimenti tattici d'i bilanciamento fra governo ed opposizione, con escursioni periodiche al governo e ripiegamenti sull'opposizione o su ambigui astensionismi. Ripiegamenti sull'opposizione, o su posizioni astensio-nistiche di at- - tesa, si sono fatte valere, all'indomani delle ~lezioni italiane, fra i socialisti, giustamente amareggiati da un giudizio degli elettori che ha favorito la sinistra di protesta nei confronti della sinistra di governo. Ma le vicende francesi successive al nostro 19 maggio non dovrebbero forse invitare ad un ripensamento coloro che, fra i · socialisti italiani, hanno parlato e vanno parlando della necessità di dare respiro -al PSU con u11 periodo di più o meno lungo « disimpegno » dalle respo11sabilità di go4 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==