I Giornale a più voci di una adeguata politica settoriale da parte degli organi di governo; mancanza, appunto, che ha spinto la maggior parte delle industrie a puntare sulla produzione militare. Questa situazione contribuisce a rendere piu precarie Je condizioni ·del settore, dal mo.mento che l'attività dipende prevalentemente dalle commesse del Ministero della Difesa, le quali, naturalmente, variano a seconda delle variazioni di bilancio di quest'ultimo. Per g11ardare con qualche speranza al futuro, l'industria aero,nautica italiana deve, invece, poter contare essenzialmente su una con·sistente produzione civile, che si rivolga non solo al mercato italiano, ma al più vasto mercato· mondiale. Ed esistono ancl1·e certe premesse perché questa prospettiva si possa realizzare, in quanto la nostra .in,dustria è tecnologicamente abbastanza p,rogredita e ha raggiunto un elevato livello nel campo 1 della ricerca e delle costruzioni. Nel settore aeronautico la cooperazione internazionale è determinante, dal momento che l'industria aeronat1tica, per il grosso impegno che richiede, deve necessariamente essere inquadrata in un ambito piu largo di quello nazionale. Ed è, questa, un'esigenza che si pone non solo in Italia, ma in tutte le nazioni europee. Infatti, di fìronte ai colossi degli USA e dell'URSS, solo con la più ampia collaborazione fra i paesi che ne fanno parte l'Europa può migliorare il livello della propria in1dustria spaziale. Nessuna nazione europea, oggi, può produrre da sola, interamente, il complesso di un aereo, poiché i costi per lo studio e la realizzazione degli aerei sono tal1nente elevati da no1 n poter essere sostenuti da un singolo paese. Per questo motivo so,no in corso programmi plurinazionali, concertati tra alcuni paesi europei, con lo· scopo no11 solo di divid·ere le spese, ma anche di allargare notevolmente il mercato di collocamento . . La tendenza (imposta anche da una necessità intrinseca oltre cl1e dalla convenienza economica) è dunque quella di arrivare ad una industria aeronautica europea; e solo se tale tendenza si riuscirà a realizzare, l'industria aeronautica europea po,trà so,pravvivere senza restare subordinata alle gigantesche industrie americana e sovietica. Questa, naturalmente (e tanto più), è anche l'unica via eh.e può percorrere il nostro paese, se vuole veramente svilup·pare una propria industria aeronautica; una v1 ia che va imboccata senza altri indugi, coin l'inserirnento sia nei programmi in corso di realizzazione (non certo nel Co,ncorde franco-inglese, ormai portato a comp,imento, ma nel progetto dell'aerobus, cui già lavorano inglesi, francesi e tedeschi), sia in quelli che saranno avviati in futuro. Ab1 biamo già detto che la nostra industria, anche se di dimensioni ridotte, presenta un b·uo-n livello tecnologico, tale da permetterci, appunto, l'aus,picato inserimento. Indugiare ancora, però, significa restare definitivam,ente tagliati fuori dalla competiz,ione aerospaziale. Naturalmente, l'inserimento nei programmi europei co-mporta un notevole onere finanziario, ma è anche vero che la continua e_ costante espansione dei trasporti aerei è tale ·da fo,mire pro-- spettive estremamente favorevoli per le industrie costruttrici di aerei, e, 55 Bi biiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==