I Giornale a più voci _a questi problemi ed alla battaglia di fondo per risolverli, venga ora anche da un gru,ppo di imprenditori: sarebbe veramente grave se le forze democratiche dovessero restare insensibili di fronte a prese di posizione che costituiscono, in fondo, un'aperta denuncia del tatticismo della classe -politica e dell'incapacità che i partiti democratici hanno dimostrato nella lotta contro i « gruppi di potere » che operano nel nostro mondo rurale. MARIO PENDINELLI Cultura e non-cultura È indubbio che l'istruzione tecnica ha ancora alcuni dei lineamenti antidemocratici e discriminatori che la fecero definire amaramente ,da Gobetti, appena fu noto il programma della riforma Gentile, nel 1923, « la scuola dei servi ». Eppure l'istituto· tecnico è ora forse la scuola più importante, sia per numero di alunni che per responsabilità sociale, poiché da esso le forze medie del lavoro, e, in un futuro che si spera prossimo, tutti i lavoratori, dovrebbero accedere agli im,pieghi sempre più qualificati che lo sviluppo industriale richiederà. Il fatto è che le strutture stesse di questa scuola nasco·no dal compromesso tra finalità antitetiche; e solo nella misura in cui fra loro si mantiene l'equilibrio sta_ la sua efficienza. L'istituto tecnico·, infatti, essendo una scuola, ha, per definizione, scopi culturali, ossia speculativi e formativi. Avendo come intento la preparazione p·rofessionale a breve o a media scadenza, risponde ad esigenze pura- _men,te utilitarie ed ~conomiche e presuppone un frazionamento in specializzazio,ni che, portato all'estremo, finireb 1 be col costituire, in un futuro non necessariamente fantascientifico, separate caste tecnologiche, anche se non fosse in partenza frutto di una divisione dei cittadini in classi, di fatto purtrop·po esistente e verificabile. I due aspetti sono e restano opposti, poiché le esigenze della formazione dell'uomo non possono esplicarsi che togliendo tempo ed energie al• l'addestramento pratico e tecnico, e viceversa. In questo senso Gobetti ebbe a dire, già nel 1919, che « scuola professionale e scuola statale sono due termini contraddittori ». Nel campo dell'istruzione tecnica, l'iniziativa privata, guidata dal solo criterio del tornaconto, sarebbe probabilmente in grado di sfornare l~voratori . superspecializzati in un tempo più breve, poco curando se così essi si riducono al livello di sub-urnani robots. Infatti, ogni volta che i rappresentanti delle industrie si incontrano con gli insegnanti, il dissi.dio appare evidente. Ecco, ad esempio, dagli « Atti dell'incontro sulla istruzione tecnica e sulla . ' formazione professionale nell'industria, Roma Et1r Giugno 1967 », l'industria 51 Bibliotecaginobianco
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