I I Note della Redazione I candidati dèmocristiani che si sono contesi i voti di preferenza dei locali elettori democristiani hanno fatto a gara nell'attaccare i repubblicani sulla piazza di Cicciano. E nel loro caso cade opportuno il monito che, all'indomani delle· elezioni, il ministro Gui ha rivolto agli oratori del centro-sinistra perché « non si dilettino ulteriormente a screditarsi a vicenda, come troppo spesso è avvenuto durante la campagna elettorale». L'on. Cui ha avuto l'aria di rivolgere il suo monito, e il suo rimprovero, agli oratori socialisti e repubblicani. Ma, nel caso di Cicciano (e non si tratta certo del solo caso in Italia), possiamo direttamente testimoniare di come e di quanto siano stati gli oratori democristiani a cercare di « screditare » i candidati repubblicani: anche con argo1·nenti sleali e volgari. Dovevano farlo per contendersi le preferenze democristiane? Se così fosse, non cambierebbe nulla, non sarebbe una giustificazione e neanche un' attenuante. Questo aff ermia1no sulla base degli argomenti che ci consta essere stati adoperati da oratori democristiani per «screditare» il capolista del PRI nella circoscrizione di Napoli-Caserta; e poiché questo capolista era il direttore di « Nord e Sud », può essere interessante far valutare ai nostri lettori con quali argomenti si sia cercato di « screditarlo ». Il prof. Antonio Cava ha detto sulla piazza di Cicciano, come su altre piazze della provincia di lvapoli, che tutto il merito della decisione relativa all'Alfa Sud doveva essere riconosciuto ai democristiani ed in particolare al sen. Silvio Cava. Fin qui nulla di male, se non sul piano dello stile politico, perché decisioni come quelle relative all'Alfa Sud non possono essere attribuite a merito esclusivo di persone, gruppi,, partiti: il sen. Cava ha certamente i suoi meriti in tutta la vicenda dell'Alfa-Sud, e noi stessi lo abbiamo riconosciuto nel numero di settembre di questa rivista;· ma la rivendicazione in . sede elettorale di tali meriti e la loro esaltazione come meriti esclustvi non possono essere interpretati che come sintomi di un modo ancora primitivo di condurre le campagne elettorali e come indiretta svalutazione di una decisione di governo che, anche sul piano elettorale, meritava di essere valorizzata con discorsi meno personalistici, meno elettoralistici, meno primitivi, più politici e 1nagari piit eleganti, anche e proprio per prevenire i commenti qualunquistici (l'Alfa Sud· è un espediente elettorale ecc. ecc.) delle opposizioni e non soltanto dalle opposizioni. Sennonché il prof. Antonio Cava, a Cicciano, ha parlato anche di una « lotta » che i democristiani avrebbero dovuto sostenere contro il prof. Compagna: una « lotta », addirittura! A quanto pare, per la localizzazione delle indu,strie in Campania, Alfa Sud compresa. E c'è chi ha naturalmente interpretato il riferimento a questa « lotta » fra Cava e Compagna nel senso che Cava fosse favorevole e Compagna contrario all'Alfa Sud. Ora, a parte il fatto che non c'è stata mai una « lotta » fra i Cava e « Nord e Sud » per la localizzazione del lei industrie in Campania; a parte il fatto che ci sono state delle discussioni e che queste discussioni hanno approdato nello schema di sviluppo regionale della Campania ad una. formulazione dei problemi di assetto territoriale della regione che rifiette, con il consenso di Antonio Cava, l'impostazione che Compagna 43 Bi bi iotecag ì nobianco
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