... Manlio Rossi Daria della provincia co•n carattere di priorità.proprio perché sono tali da assicurare il più pronto ren.dimento con beneficio di tutti. Il co,mplesso ad economia montana preseI?-ta - .oltre a quello della valorizzazione turistica, del quale abbiamo già parlato - problemi diversi per il complesso silvo-pastorale e per i terreni coltivati o coltivabili vicini ai centri abitati. Per il complesso silvo-pastorale esteso, 40 mila ettari, si pone, anzitutto, il problema della più razionale utilizzazione dei boschi (già in gran parte risolto grazie alla sistematica azione dell'Amministrazione Forestale) e quello del miglioramento e della razionale utilizzazione dei p·ascoli, le cui risorse dovrebbero potenziare e migliorare sia gli allevamenti ovini transumanti verso· zone vicine, sia gli allevamenti bovini delle zone coltivate sottostanti. Malgrado che su quest'ultimo argomento ci siano antichi e ancor validi studi riferiti appunto a questa zona, il miglioramento dei pascoli non ha finora avuto· luogo e dovrebbe, pertanto, formare oggetto di una particolare iniziativa, essen·do dimostrata la possibilità di conseguire, co·n lieve spesa, miglioramenti quantitativi e qualitativi considerevoli, particolarmente laddove si possa anche far ricorso all'irrigazione. Per quanto riguarda i terreni coltiv~ti di valle, vicini ai centri abitati - complessivamente 13 mila ettari, dei quali 8 a Mantella-Bagnoli, 3 a Volturara e 2 nell'alta Valle del Sele ~ incrementi cònsiderevoli di produzione potrebbero essere conseguiti mediante: 1) l'esecuzione di alcuni lavori di bo·nifica idraulica (particolarmente nella Piana del Dragone a Volturara); 2) il riordino delle ute11ze irrigue esistenti; 3) una più larga utilizzazio,ne delle acque del sottosuolo, sénza danno per le portate dei grandi acquedotti del Sele e del Calore, che di qui traggono origine; 4) il completamento della rete di servizi n·elle campagne con vantaggio della popolazio-ne sparsa; 5) il rinnovamento e potenziamento del patrimonio zootecnico, essenziale pilastro dell'economia della zona; 6) la creazione di una mo·derna industria casearia su base cooperativa. Per la alta Valle del Sele (Quaglietta e Senerchia) ove gli indirizzi produttivi sono principalmente orto-frutticoli, le linee da seguire nel piano e nella sua attuazione sono qu-elle già indicate per le zone intensive. Passando a considerare il vasto territorio ad agricoltura tradizionale, questo va, a sua volta, suddiviso in tre grandi aree notevolmente diverse: 1) L'area a coltura promiscua e insediamenti sparsi della Valle del ·calore e dintorni; 2) L'area a coltura semi-estensiva e a insediamenti sparsi tra S. Angelo ·de' Lombardi, la Baronia ed Ariano· Irpino; 34 Bibiiotecaginob·ianco
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