Nord e Sud - anno XV - n. 102 - giugno 1968

Un piano di sviluppo per l'/ rpinia Per quanto riguarda la formazione professionale della mano d'opera e dei quadri inferiori e interm·edi, uno sforzo realistico andrebbe fatto al più presto per potenziare e rendere più pratici ed operativi gli istituti professionali e l'istituto tecnico industriale esistenti, mediante, da un lato, una più efficiente preparazione pratica e, dall'altro, l'immissione di giovani che, provenendo dall'emigrazione, possano, tra l'altro, portare in queste scuo1 le un più moderno spirito. La qualificazione nei luoghi d'origine di molti dei nostri emigranti, ancora occupati all'estero come semplici manovali, costretti ancora ad una emigrazione stagionale col danno di lunghi mesi di inerzia nei luoghi di origine, dovrebb·e costituire oggetto di particolare attenzione sia per aiutarli a risolvere i loro angosciosi problemi e a trovare una stabile sistemazione in patria, sia per contribuire in tal modo alla stessa industrializzazione della provincia. Resta da dire dell'ultima condizione, che, a mio avviso, è fo,rse la più grave ed importante: l'ambiente politico ed amministrativo nel quale gli eventuali imprenditori industriali debbono operare. Qui entriamo in un argomento scottante, che tocca da vicino i temi della campagna elettorale dai quali questo discorso vuole di proposito tenersi al di fuori. Non i11tendo, pertanto, trattarlo. Ma non posso non esprimere la mia pro.fonda convinzione che una delle fondamentali ragioni che tiene lontani i seri imprenditori dall'impegnarsi tra noi è proprio questa. Oggi un'impresa per costituirsi e funzionare ha bisogno di mantenere continui contatti con le pubbliche amministrazioni per motivi di permessi, di contributi, di assunzione di personale, di rapporti sindacali, di pratiche infinite e non può non restare perplessa di fro,nte non dico al funzionamento degli uffici, che certamente è a livelli simili a quelli medi italiani, bensì all'atmosfera che circonda e influisce su tutti questi rapporti. 8. Un grande complesso turistico e problemi connessi. L'attività turistica è oggi una componente di considerevole rilievo in ogni sviluppo economico regionale. L'Irpinia ha il privilegio di racchiudere nei suoi confini uno dei complessi montani più belli e suggestivi di tutto l'App·ennino, per ora solo parzialme~te e malamente valorizzato: il grande e compatto complesso montano, che ha i suoi culmini nel Terminio, l'Acellica e il Cervialto. Si tratta di un territorio di oltre 40 mila ettari, per quasi il 90% ricoperto da boschi maestosi, tra i migliori d'Italia, intercalati a pascoli. 31 s··bliotecaginobianco

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