Nord e Sud - anno XV - n. 102 - giugno 1968

... Manlio Rossi Daria vedere che le dispo,nibilità finanziarie degli anni prossimi, più larghe di di quelle degli anni precedenti, consentano anche di avviare a soluzione molti dei nostri problemi. Non bisognerà, tuttavia, mai dimenticare che condizione essenziale per lo sviluppo di ciascuna delle province meridionali è che nel Mezzogiorno si crei un meccanismo economico autopropulsivo mediante la industrializzazione. La priorità e la parte più cospicua degli investimenti va, pertanto, accordata alla creazione nel Mezzogiorno di grandi e medie industrie ad alto rendimento, le quali, tuttavia, non po-ssono localizzarsi in territori come il nostro, in cui mancano le con-dizioni ambientali necessarie al loro successo. Il rischio, quindi, che anche in futuro lo sviluppo economico- possa aggravare gli squilibri e quindi il nostro distacco dalle regioni più fortunate, è un rischio reale, a eliminare il quale il piano di sviluppo economico nazionale - accanto ad una politica di industrializzazione e ad una di potenziamento delle infrastrutture e dei servizi in favore di tutti i cittadini - prevede esplicitamente una politica di sistematico e pianificato riassetto dei settori produttivi meno favoriti, carne l'agricoltura, e dei territori - come il nostro - il cui sviluppo ha particolarmente bisogno di essere assistito. In questi termini - che non sempre sono chiari alla mente dei nostri concittadini - si pone la prospettiva dello sviluppo economico nazionale nel prossimo decennio. La nostra provincia - anche se non può rinunciare ad inserirsi in qualche misura nella politica di industrializzazione - dovrà, quindi, principalmente puntare ~ulla terza delle politiche indicate e preparare i suoi piani in relazione ad essa. 2. Leggi di cui avvalersi. Quali sono le leggi, quali gli enti, cui far capo per la realizzazione di quella politica e quindi del piano di sviluppo di cui stiamo ragionando? Anche qui occorre vedere le cose con chiarezza. È mia convinzione che il riassetto dell'agricoltura e un equilibrato riassetto delle zo·ne fortunate non possano farsi con le sole leggi in vigore e che altre ne occorrano• in so-stituzione e in aggiunta. In particolare credo che questo sia vero per quanto riguarda la politica agraria. È d'altra parte certo che - se si vuole realmente dar corso all'ordinamento regionale e al riordinamento della pubblica amministrazione - occorra abrogare una 20 Bibiiotecaginobianco

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