Nord e Sud - anno XV - n. 102 - giugno 1968

I Un piano di sviluppo per l'Irpinia di Manlio Rossi Doria Nel discorso di apertura della campagna elettorale, che parecchi tra voi hanno letto, ho preso l'impegno, - e oggi lo assolvo - di presentare, carte e numeri alla mano, le mie considerazioni e proposte sui possibili obiettivi e i probabili lineamenti di un piano di sviluppo della nostra regione. Ho appena bisogno di aggiungere che quanto sto per dire vuol essere solo un primo tentativo, un canovaccio sul quale impostare la discussione sul tema. Un vero e proprio piano di sviluppo richiede, infatti, un lungo• lavoro e la collaborazione di molti. 1. Quadro in cui concepirlo. · Anzitutto vorrei ricordare che, per essere valido, un piano deve partire da una seria conoscenza e valutazione delle dimensioni e dei caratteri del generale sviluppo economico del paese, entro il quale esso andrà attuato, oltre che delle leggi e delle istituzioni, delle quali si potrà avvalere. Per qua•nto riguarda le dimensioni e i caratteri del prossimo sviluppo economico nazionale, tre sono le ipotesi su cui tutti lavoriamo : 1) un au-mento del reddito pari o superiore a quello medio del recente passato; 2) la destinazione del 20% di questo agli investimenti; 3) la localizzazione dei due terzi deg~i investimenti industriali nel Mezzogiorno. Le due prime ipotesi sono. garantite da previsioni abbastanza sicure; la conferma della terza - esplicitamente affermata nel piano di sviluppo. - dipenderà, invece, dalla energia e dalla costanza con le quafi i prossimi governi sapranno portare avanti la politica concordata e far funzionare quella che oggi si chiama la politica della contrattazio·ne programmata d-egli investimenti. . Se queste ipotesi saranno confermate, si può ragionevolmente pre19 Bi· liotecaginobianco

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