Nord e Sud - anno XV - n. 102 - giugno 1968

.. I Le impervie strade dell'azione politica destra ha cercato in tutti i modi di mettere in crisi e di rovesciare il centro-sinistra. Ma non c'è riuscita, 11ea11che con l'aiuto del SIFAR. Ricordate poi che cosa si diceva durante la lunga battaglia parlamentare che si dojveva concludere con l'elezione di Saragat alla Presidenza della Repubblica? Qualunquisticamente si diceva che la Repubblica italiana era ormai in agonia, e vicina ad u11a fine ingloriosa come quella della IV Repubblica francese. Qualunqt1isticamente si diceva del Parlamento, dei partiti, e de11e correnti dei partiti, tutto il male possibile. Qualunquisticamente si diceva che era venuto il momento ~i farla finita con l'impotenza dei partiti e qualunquisticamente si auspicava l'avvento di t1n De Gaulle italiano. Ma alla fine di qt1ella lunga battaglia parlamentare non fu eletto un Coty: fu eletto Giuseppe Saragat. Fu quind,i t1na grande battaglia politica quella che ha portato Saragat al Quirinale; e tutti ricordano con quanta tenacia e con quanta coerenza i repubblicani si sono battuti allora per l'elezione di Saragat. Si d·isse addirittura che il grande elettore di Saragat era stato La Malfa, perché la battaglia per l'elezione di Saragat era stata impostata e condotta strategicamente da La Malfa. Comunque sia, con la successione di Saragat a Segni, la destra dovette abbandonare il suo disegno di rovesciare il centro-sinistra. Così abbiamo avuto alcuni anni di stabilità democratica, di quella stabilità democratica che è un bene perduto da altri paesi e che costituisce la maggiore posta attiva quando consideriamo il bilancio della IV legislatura. · Ma c'è stato ancl1e un prezzo che abbiamo pagato per la consolidata stabilità democratica. Ed il prezzo è stato l'affievolimento dell'impegno riformatore che nobilitava il centro-sinistra. Di conseguenza, certi strati dell'opinione pubblica si sono sentiti rassicurati e altri strati dell'opinione pubblica si sono sentiti delusi. Noi repubblicani, d'altra parte, ci siamo allora resi conto, che il discorso sull'impegno riformatore del centro-sinistra non si poteva e non si doveva semplicisticamente esaurire in una verbosa denuncia del nuovo disegno politico della destra; la quale, no•n potendo, rovesciare il centro-sinistra, cercava di svuotare il centro-sinistra, di svuotarlo dei suoi contenuti riformatori. Abbiamo aperto, allora W1 discorso nuovo sull'impegno riformatore del centro-sinistra. E voi conoscete ormai i termini di questo discors·o che abbiamo portato avanti dal 1965 ad oggi. Sul piano economicosociale, •abbiamo detto, non basta proporre tante riforme, ma occorre precisare quanto costa ogni rifo,rma e secondo quale ordine di priorità si possono realizzare le riforme. Sul piano istituzionale, abbiamo detto, 13 Bibiiotecag i nobianco •

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