· Vittore Vezzoli I consumi in Italia Egregio direttore, gli articoli di Graziani, Marenco, Terrasi e Vinci su La distorsione dei consumi in Italia (« Nord e Sud» nn. 153-154) e l'intervento, nel nun1ero di aprile della rivista da Lei diretta, di de Arcdngelis; mettono a fuoco, da una angolatura particolarmente interessante, il problema centrale dello sviluppo della società industriale: la sua capacità di corrispondere ai bisogni reali dei cittadini e la loro effettiva libertà di determinare autonon1a1nente .una scala di valori e quindi di bisogni da soddisfare. A mio giudizio le cose dette in questi articoli sono, oltre che interessanti, giuste ed utili, ma tuttavia lacunose. Il pro,blema cioè viene visto dalla parte del consumatore, anche se spesso per criticarlo, nia non dalla parte del produttore. E certamente interessante, con1e è stato fatto, analizzare quanto le scelte del consumatore siano condizio.nate da una spinta imitativa, o dalta dinamica dei prezzi o, infine, come ha rilevato de Arcangelis, da una ·ignoranza sul valore intrinseco di certi prodotti. Può essere anche utile realizzare una maggiore informazione ed una contropropaganda · disintossicante, ma non credo che, per questa via, noi riusciremo ad avere dei consun1i non distorti. La verità è che il consumatore compera tutto, o quasi tutto, ciò che l'industria produce. Io non dubito, per riprendere un caso· fatto da de Arcangelis, ch·e un giorno gli italiani mangeranno merluzzo congelato in gran quantità, ma non penso che ciò accadrà perché istruiti_·sull'alto valore nutritivo di questo pesce, ma per esempio, perché la FIAT, proprietaria della Gene pesca, penserà in grande sui merluzzi come ora fa con· le macchine. E allora il m_erluzzo_ lò mangerà anche chi aborre il · pesce, magari perc!zé così- fa « l'uomo di successo » o la « donna di classe ». . . Facciamo un altro esempio: la decisione del Parlan1ento italiano di procrastinare la TV a colori. Ecco il caso di un orientamento dei consun1i quanto mai efficace. Immaginiamo per un momento che ciò non· fosse accaduto e che la TV avesse iniziato la produzione di programmi a colori. Chi avrebbe fermato gli italiani dall'acquistare a suon di cambiali i nuovi prodigiosi apparecchi? Forse le prediche di qualche persona saggia? Se si. conviene che la _matrice delle distorsioni dei consumi non sta dalla parte del consumatore, 1na da quella della produzione, ecco emergere la funzione della politica di piano come chiave di volta per impostare correttamente UYJ,apolitica dei consumi. E si pone anche, problema più importante di tutti, la questione della libertà del consumatore. 118 Bibiiotecaginobianeo
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