Felice Ippolito Naturalmente non saremmo qui a discutere pubblicamente del problema se non ritenessimo che sia possibile modificare questa situazione. Non potremmo infatti nutrire fiducia nel progredire della scienza italiana se non fossimo convinti che in aggiunta al suo lavoro di ricerca e di insegnamento, dovrei dire anzi ad integrazione di questa attività, l'uomo di scienza italiano non sappia trovare la capacità di svolgere un'azione culturale il cui respiro potrà validamente compensare, anche sul piano della soddisfazione personale, certe limitazioni imposte da un'attività scientifica che si fa di giorno in giorno più specialistica. Se passiamo alla considerazione del libro di scienza vero e proprio, del trattato impegnato destinato al pubblico più ristretto degli specialisti, troviamo anche qui, per cause differenti, una situazione tutt'altro cl1e incoraggiante. La limitazione dell'area di diffusione della lingua italiana e le conseguenti difficoltà per il libro italia110 di varcare i confini nazionali, è senz'altro tra le componenti negative più evidenti del fenomeno, ma un'altra ne voglio indicare che sfugge forse all'attenzione dei più: questa componente la si trova nel sistema, tipicamente nostrano, delle dispense universitarie, un sistema che sotto l'apparenza di voler agevolare lo ·studente, è fonte di immeritati guadagni per il docente, ma soprattutto esercita un'azione deprimente sull'editoria scientifica al più elevato livello di cultura. Se imprese editoriali prestigiose come la Pergamon Press, la McMillan, la MacGrow Hill, la Oxford University Press, e non cito che alcu11i nomi a tutti ben noti, non trovano corrispondenti nella vita dell'editoria italiana, ciò è anche dovuto alla politica delle dispense che, 1nettendo al sicuro l'autore da ,qt1alu11que responsabilità scientifica per il carattere stesso di appuntì, no11 i1npegnativi scientificamente, che alle dispense viene riconosciuto, e permettendo all'editore una confezione affrettata e del tutto esente da i1npegno imprenditoriale, è causa del persistente ristagno della situazione italiana in questo particolare settore del libro di cultura e quindi anche delle difficoltà di u11 dibattito ad alto livello che sia garanzia di progresso scientifico. Anche qui c'è da osservare che capacità potenziali e valori scientifici, molto spesso anche di rilievo internazionale, non mancano nella vita universitaria ed extra universitaria nazionale. Sta di fatto però che questi valori, queste capacità non trovano sempre all'interno del Paese occasioni e incoraggiamenti ad estrinsecarsi in un dialo·go culturale. Anche 11eisettori di eccellenza della scienza italiana, la massima aspirazione del nostro ricercatore è di pubblicare all'estero presso riviste ed editori che assicurino loro la massima udienza. Possiamo citare qualche eccezione; ad esempio la rivista « Il Nuovo Cimento », che ha assunto in questi ultimi anni una posizione di testa tra le riviste specializzate europee nel 104 Bibliotecaginobianco
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