I L'editoria italiana e · una cultura questo punto debbo e intendo parlare come responsabile della casa editrice « Il Saggiatore ». « Il .Saggiatore » darà ogni energia per assolvere i compiti di quella cultura che il paese si attende. Ho tracciato le grandi linee della rispondenza dell'Italia degli anni '70 alla cultura moderna, umanistica e scientifica. Non a caso uso questi due aggettivi. Perché bisogna affrontare nella loro interezza i problemi posti dallo sviluppo del mondo contemporaneo, e affermare che la riscossa è l'umanesimo scientifico. L'uomo è al centro. Le sue ansie, bisogni, desideri, spinte sono al centro dei nostri interessi perché sono al centro della scena, e questo anche e .proprio in relazione all'essere egli bersaglio, il bersaglio delle sempre più agguerrite forze dello sfruttamento, della dominazione, dell'odio razziale, delle conoscenze stesse che vogliono erigersi a ideologie e a misteri superbi. La scienza è la componente fondamentale del nostro secolo. Si sostiene che essa è troppo potente, quindi pericolosa. È vero 11elsenso che non è neutrale, ma pro,prio perché è importante, può decidere di tanti mali dell'umanità. Per questo va finalizzata, finalizzata all'uomo. Vogliamo, con i libri del «Saggiatore», porre le basi per l'umanesimo scientifico. Non intendiamo con ciò creare o ricreare una ideologia scientifistica, che ha già conosciuto il suo tempo e che in realtà va combattuta nella misura in cui il progresso scientifico dimentica per che cosa è nato e a che cosa deve essere volto. Se poi questo progresso esaurisce sé stesso- e le proprie culturali finalità per ridursi a nient'altro che l'elo,gio dei con·sumi materiali, meramente co,nsiderati come tali, allora noi .abbiamo già anticipato il nostro no. Ma la scienza è nel suo midollo costruzione talmente gloriosa che non può, non deve far torto a sé stessa. Non lo farà se feconderà con il suo metodo, vigore e audacia il grande tema dell'uomo, e se le discipline letterarie, filosofiche, artistiche accetteranno di muoversi sul terreno comune, garantito e valorizzato dalla sua unicità, l'uomo. L'umanesimo scie11tifico è la risposta alla situazione di sempre. È il presente, quello del mondo e quello• nostro italiano. È una sfida, sfida alla fame, alla ignoranza, alle dominazioni, alle sclerosi intellettuali e istituzionali. Una sfida in nome della libertà, della dignità. Una sfida e un'azione. E nessuna azione può tollerare questo nome se non è culturalmente strutturata, se· non poggia su letture, letture, letture. E sulla riflessione, sino alla più alta, la più ardua. Solo così con lucidità, compostezza e determinazione, l'editoria ita-. liana può contribuire a una cultura. L'eccitante è che ciò è difficile. È difficile per tanti motivi. Non sarà facile sciogliere il groviglio universitario. Né elevare il tono generai~ della vita civile di questo paese, il livello 1 della sua classe politica, la sua produttività, né irrobustire la sua fragile democrazia, né battere bene gli egoismi di parte, gruppo e casta, né svuo99 Bibiiotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==