... Pasquale Saraceno se gli stabili devono ricevere una molteplicità di utilizzi occorre prevedere i settori nei quali essi saranno richiesti e le di!llensioni prevalenti nelle imprese di tali settori; se tale previsione no11 viene fatta in mo,do corretto·, il tipo di intervento in questione dà luogo al sorgere di stabili non economicamente utilizzabili e può risolversi in perdite anche maggiori di quelle cui è esposta la più spericolata società finanziaria. La fornitura del capitale di rischio da parte dell'azione pubblica si effettua dunque tipicamente in tre forme: l'impresa pubblica, nel campo delle imprese di grande dimensione, l'assunzione di partecipazioni di minoranza e l'affitto i11dustriale, in quello delle medie e delle piccole imprese. E, come si è ora visto, pro•prio gli strumenti destinati a questo secondo tipo di impresa hanno oggi un impiego limitato; ed è questo un motivo di debolezza dell'azione di sviluppo, dato che il settore delle piccole e delle medie imprese è certo, quello che, nella fase attuale, può dare il maggior contributo al processo di industrializzazione del Mezzogiorno. Aggiungasi cl1e l'insufficienza di capitale di rischio da parte dell'iniziativa privata nei confronti di iniziative nuove può essere molto sentita nell'attuale situazione tecnologica: sono, infatti sempre più rari i casi di attività artigianali che possono gradualmente ragggiungere dimensioni e caratteristiche definibili industTiali; né è possibile che le nuove imprese sorte nel Mezzogiorno, trovino fin dall'inizio nei soli profitti la fonte cui attingere per la espansione del capitale proprio. Inflazioni e commesse belliche facilitarono, nella prima metà di questo secolo, alle industrie del Nord un simile confortevole tipo di finanziamento: e per di più fino al 1932, vi è stato un sistema bancario che in non pochi casi ha fornito quote ingenti di capitale di rischio. Non è quindi da stupirsi se un problema di deficienza di capitale di rischio si presenti oggi nel Mezzogiorno in modo pressante. Comunque, l'offerta di capitale di rischio· da parte dell'azione pubblica alle imprese di un'area sottosviluppata può effettuarsi nel quadro di istituzioni conformi ad una economia di mercato; compito dell'impresa pubblica non può, quindi, essere quello di effettuare tutti gli investimenti ritenuti necessari per lo sviluppo che il 1nercato, tenuto conto della protezione esistente, giudica non convenienti. Con una tale politica si creerebbe un sistema di imprese fuori mercato, incapaci di un vigoroso sviluppo in un sistema che è, e vuole restare, appunto, di mercato. Alle considerazioni ora esposte si può obiettare che, se questo è il sistema di pensiero nel quale si è mossa fino ad ora l'impresa pubblica, nulla vieta che tale sistema sia mutato in funzione dell'obiettivo di sviluppo che si vuole pe1 seguire; è infatti l'obiettivo, e non la singola di- , 92 Bibiiotecaginobianco
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