Pasquale Saraceno 2. LA POLITICA DI INDUSTRIALIZZAZIONE; COSTI E BENEFICI. La politica di sviluppo del Mezzogiorno è sempre stata animata dal pensiero che le unità di produzione da crearsi nella regione dovessero essere in grado di affermarsi e di progredire in un mercato che la politica generale del Paese tendeva ad aprire al sistema economico internazionale e, in primo luogo, ai Paesi del lv1ercato Comune. Dato un simile presupposto, obbiettivo preliminare della politica di industrializzazione doveva essere quello di creare nel Mezzogiorno condizioni favorevoli all'esercizio dell'industria in misura tale da co1 ntrobilanciare i vantaggi offerti nel resto del Paese agli investimenti industriali. Questa concezione, se ben si considera, si muove secondo la linea classica delle politiche di industrializzazione sperimentate in tutti i Paesi ad economia di mercato a partire dall'inizio stesso della rivoluzione industriale. Secondo tale concezione - si ricordino le politiche doganali adottate nella seconda metà del secolo scorso dagli Stati Uniti, dalla Germania e da altri Paesi del mondo, occidentale - le industrie nascenti in un Paese non industrializzato dovevano essere protette con un dazio nella misura necessaria per consentire loro di affermarsi nei riguardi dei Paesi già industrializzati. Tale protezione era infatti necessaria per rendere possibile: a) un intenso processo di accumulazione di capitale industriale, capitale che in una fase iniziale è inevitabilmente meno produttivo di quello dei Paesi di più antica industrializzaziqne; b) una espansione di servizi pubblici e privati e la formazione del fattore umano, il tutto nella misura necessaria per rispondere alle esigenze molteplici e complesse che sono proprie di un sistema industriale moderno e la cui carenza contribuisce a deprimere la redditività del capitale in formazione. Ora, se l'area sottosviluppata è inclusa in un Paese che in altre aree h.a già avuto uno sviluppo industriale, non si può evidentemente isolare con una cintura doganale la parte di territorio nazionale che si vuole industrializzare; si deve allora fare ricorso a misure di incentivazione degli investimenti industriali, misure che, nel loro complesso,, dovrebbero avere un valo,re econo·mico pari alla protezione che si ritiene necessari<:1per consentire all'industria nascente di svilupparsi in concorrenza con l'industria già esistente nel resto del Paese. La determinazione del valore economico del complesso delle facilitazioni oggi esistenti, presenta notevoli incertezze data la varietà delle misure e delle modalità di applicazione; secondo elaborazioni SVIMEZ tale valore può stimarsi in un 80 Bibiiotecaginobianco
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