Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

La • ricerca: un discorso da • rinnovare di Felice Ippolito La chiusura della quarta legislatura della Repubblica ci permette di constatare uno dei più vistosi parado,ssi della vita pubblica italiana: il problema, ancora insoluto, della ricerca scientifica. Tale proble1na si presenta oggi di più ·difficile soluzione 1di quanto non potesse essere qualche anno fa, perché esso si riconnette attualmente con una delle più gravi crisi interne che l'Italia unitaria abbia dovuto affro,ntare: la crisi delle Università. Mentre infatti prima che quest'ultima scoppiasse nella sua tragica gravità, sarebbe stato possibile avviare a soluzione il problema della ricerca, oggi, mentre le fatiscenti strutture delle Università minacciano di crollare sotto la spinta di forze ed esigenze nuove, di quel problema si allontana o comunque si complica la soluzione. È in effetti l'Università che deve svolgere una parte basale e cospicua della ricerca così detta fondamentale, mentre è dalla Università che devono uscire i ricercatori ed i direttori di ricerca. L'un problema pertanto interagisce con l'altro e ne complica la soluzione. In questo breve scritto vogliamo sottolineare soltanto taluni aspetti del problema della ricerca e segnatamente quelli di struttura. Negli ultimi mesi, le categorie direttamente interessate alla ricerca, i più accorti uomini politici, 1'01pinione pubblica stessa sembravano avere acquistato coscienza ,del problema; la pubblicistica di ogni tipo, dai grandi giornali di informazione fino alle riviste culturali, passando per tutta la colorata gamma delle pubblicazioni periodiche, ha riversato praticamente ogni giorno sul mercato delle idee una larga messe di interventi critici, di interviste, di indagini, di proposte in tema di organizzazione della ricerca, onde può dirsi che nessuna area deìla vasta problematica del settore· sia rimasta inesplorata. Eppure la quarta legislatura ha chiusa la sua vita senza varare alcuna organica riforma del settore: le strutture fondamentali della ricerca, sulla cui arcaicità - salvo le debite eccezioni - nessuno osa più porre seri dubbi, stanno ancora là, immobili, pronte a sfidare i secoli. II movimento di critica di cui si è constatata l'esistenza non si è fermato alla fase dell'analisi, ma ha avuto anche non trascurabili effetti sul piano dell'attività legislativa: i disegni di legge sulla riforma universitaria (che tiene anche conto della ricerca in seno àll'Università), sull'istituzione del Ministero della Ricerca, sulla riforma del CNEN, 6 Bibiiotecag inobianeo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==