Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

.. - Ermanno Corsi mocristiani). A questi si è soprattutto rivolto Cito, alla Sala dei Baroni, no11 ap-pena ha avuto coscienza del vuoto politico che gli si è aperto into,rno. No1 n molti giorni prima, infatti, la DC - nelle cui file milita Vincenzo Cito giusto da quan·do in seno al !aurismo si determinarono le prime frane - ha so•tto,scritto col PSU e col PRI, in sede di Interpartitico, un accordo in cui si conferma, tra l'altro, la volontà politica di difendere il servizio pubblico del macello comunale incrementandone costantemente la funzionalità ed il livello di occupazione nell'interesse della collettività, delle niaestranze e degli operatori economici. Tale accordo impegna formalmente l'Amministrazione del prof. Principe aid adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire il controllo igienico-sanitario dello stabilimento comunale su tutte le carni foranee destinate alla trasformazione industriale; in tal senso si eserciteranno i più rigorosi controlli per prevenire eventuali violazioni, così come si è sollecitata la « efficiente collaborazione » tra Comune, Prefettura e Ufficio del Veterinario provinciale. Per quanto riguarda, inoltre, il mercato delle carni, l'Interpartitico ha convenuto di predisporre ogni atto utile per garantire rigorosamente che la sua attività si svolga nei limiti della legge e dei fini istituzionali e, in particolare, perché da esso non risultino ostacoli alla esecuzione di pro-vvedimenti che concernono il macello comunale, di cui si è deciso di migliorare ulteriormente il livello tecnologico. La Giunta, anche per l'azione moralizzatrice da tempo condotta ,dall'assessore Capozzi nel settore dell'annona e dei mercati, si è ,dunque impegnata, al,meno formalmente, a r,isolvere la questione del macello, cioè a rendere operante quella delibera del 1963 tendente a concentrare nell'ambito dello stabilimento di via Nuova Poggioreale tutte le attività di controllo igienicosanitario sulle carni foranee e, conseguentemente, a ridurre il margine di azione ,di quei macelli industriali che finora hanno ,realizza,to ingenti profitti a danno dei consumatori napoletani. È bastato quest'ilnpegno a mettere in allarme Cito; ed ai firmatari (democristiani) dell'accordo egli ha voluto rivolgersi con la sua imprevedibile sortita alla Sala dei Baro,ni; nei loro confronti ha voluto esercitare un certo terrorismo psicologico richiamandosi alla legge Fanfani (sulla liberalizzazio-ne dei mercati) ed affermando di non essere lui il << vero capo » della camorra napoletana. Cito si è sentito « mollare» dal partito che lo assorbì a suo tempo da Lauro. Ora cerca, attraverso intimidazioni (di cui quella alla Sala dei Baroni non è che un'avvisaglia), di co11servare l'appoggio di qu·elle forze po,litiche che gli hanno consentito per tanti anni, quale presidente dell'Unaem prima e poi della Cem, di sabotare il macello comunale, di renderlo un servizio inefficiente e di trarre profitto dalla sua decadenza (come abb1 iamo illustrato in un precedente articolo: Il macello conteso, « Nord e Sud», febbraio 1968). Quelle forze ·egli tenta di indurre ancora a « far quadrato » into1 rno alla sua persona. Non è facile, al momento, prevedere gli sviluppi dell'acco,rdo sot,toscritto dalla DC, dal PSU e dal PRI, e della sortita di Cito; non è facile prevedere, cioè, fi110 a che punto l'ex consigliere laurino potrà distogliere i dirigenti democristiani dalla volo-ntà di realizzare gli im·pegni assunti. Forse la Demo60 Bibliotecaginobianco

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