Massimo Galluppi preferire Mc Carthy. Essi sono riconoscenti a Mc Carthy percl1é si è buttato nella mischia quando nessuno gli attribuiva la minima possibilità di successo e perché ha sfidato J ohnsori senza fare calcoli sulla propria carriera politica. Fin dall'inizio Mc Carthy ha scelto per la sua campagna elettorale un unico tema, il Vietnam, ed i gio-vani e gli intellettuali l'hanno capito immediatame11te, perché il Vietnam è stato l'avvenimento che ha determinato la loro presa di coscienza politica e dato inizio alla loro protesta. Ma sopratutto essi seguono Mc Carthy perché il suo linguaggio ha il significato della rivolta morale ed è questo il linguaggio che i giovani vogliono sentire parlare. « Io ho detto - ha dichiarato Mc Carthy al giornalista francese Pierre Fisson, - che la nostra crisi era morale e che solo la morale poteva salvarci ». Ha anche detto: « Noi non possiamo imporci per la nostra ricchezza o per la nostra potenza militare, ma per le idee e gli atti, i quali sono il motore dello spirito degli uo1nini » 3 • A Robert Kennedy mo]ti rimproverano di aver mancato di generosità. Gli rimproverano l'opportunismo che l'ha spinto a cercare di accordarsi con Johnson per avere la sicurezza della nomina democratica alle elezioni del 1972. Ma si tratta di stati d'animo destinati a passare col tempo. Nessuno può accusare Kennedy di non essersi espresso in tempo e con estrema chiarezza su tutti i grandi problemi di politica interna ed internazio,nale che turbano la coscienza dell'America: il Vietnam, l'America Latina, la crisi razziale, la degradazione dei centri urbani, la crisi morale delle nuove generazioni. Ai giovani in particolare Kennedy si è rivolto parlando il loro stesso linguaggio. Lo ha fatto, fo,rse, con minore onestà intellettuale di Mc Carthy, ma con una forza di persuasione uguale e forse maggiore. Lo ha fatto soprattutto con una visione globale dei problemi ed una sensibilità operativa cl1e mancano, probabil111ente, a Mc Carthy, il quale non sembra preoccuparsi molto della crisi razziale, e, mentre « smonta » freddamente la politica vietnamita di J ohnson, pare completamente all'oscuro dei problemi di strategia politica posti dalla massiccia presenza degli interessi americani nell'America Latina. Per tutti gli americani che non accettano l'A111erica di J ohnson - e quella che potrebbe essere l'America di Nixon o di Humphrey - Kennedy rappresenta, molto più di Mc Carthy, la soluzione concreta dei loro problemi. ,In realtà l'alternativa tra Kennedy e Mc Carthy è soltanto un'ipotesi di scuo1 la. La maggior parte dei commentatori politici non attribuisce a Mc Carthy alcuna possibilità di successo alla Convenzione di Chi3 « Le Figaro Littéraire », 8 aprile 1968. 44 Bibiiotecaginobianco
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