I I successori di J ohnson feller condivide le incertezze e gli equivoci della maggior parte dei critici americani di J o,hnson. Nella competizio•ne che lo oppo,ne a Njxon, i vantaggi di cui gode Rockefeller sono i seguenti: la posizione economica della sua famiglia e sua personale, che gli permette di investire nella campagna elettorale tutto il denaro che occo.rre; la simpatia della grande stampa di opinione; la disponibilità di una organizzazio·ne personale ben articolata e molto efficiente. Tuttavia la sorte di Rockefeller si gioca su un altro piano, che è quello che coinvolge i due pilastri della organizzazione repubblicana negli Stati Uniti: la « macchina » del partito e quello che Theodore White chiama il « potere economico esecutivo » 2 • Il dato di fatto da cui bisogna partire è che l'apparato repubblicano non vuole Rockefeller come candidato alla Presidenza. Rockefeller ne ha tenuto co,nto e ha adottato l'unica strategia possibile. In un primo tempo si è ritirato dalla competizione elettorale - evitando di « bruciarsi » in un confronto diretto molto pericoloso - nella speranza che gli avvenimenti esterni, cioè l'evoluzio,ne della situazione interna ed internazio-nale e la strategia del partito democratico, rendessero la candidatura di Nixo·n co?ì debole da farla coincidere con il suicidio elettorale del partito. Quando questo è avvenuto, è rientrato nel gioco. Favorito dal gro,sso successo riportato nelle primarie del Massachussetts - ha ottenuto tutti i mandati repubblicani di questo Stato -, è oggi in grado di dimostrare ai dirigenti del suo partito qual è l'orientamento dell'elettorato repubblicano. Alla Convenzione di Miami può presentarsi come l'unico candidato in grado di salvare il partito dalla catastrofe. L'operazione sarebbe appoggiata dai repubblicani liberali, i quali, anche se non hanno, alcun peso nella macchina del partito, sono molto dinamici ed hanno abbastanza prestigio personale per imporre uno dei loro qualora il candidato dell'apparato non offra sufficienti garanzie di successo. A questo punto il vero problema è quello di sapere quale sarà l'atteggiamento dei gruppi economici che finanziano il partito repubblicano e che, molto· più dei finanziatori del partito democratico, ne co·ndizionano le scelte politiche di fondo. La posizione sociale di Rockefeller gli assicura una serie di « complicità » nel mondo dell'alta finanza e fra gli espo,nenti più autorevoli della classe dirigente delle grandi corporazioni industriali. È molto probabile però che le élites economiche del paese siano sostanzialmente contrarie alla sua candidatura. La loro ostilità non dipende dal fatto che Rockefeller è troppo liberale per i 2 THEODORE H. WHITE, Comment on f ait un président (The making of the president), Laffont, Paris, 1961. 39 . . Bibiiotecaginobianco
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