Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

... • I comunisti italiani e l'analisi del capitalismo lo resero completamente inattuale. In seguito, l'elaborazione economica del PCI si è soffermata assai più sulla critica delle contraddizioni, dei costi e del significato dello sviluppo· in atto in Italia anziché sullo sforzo di delineare una proposta di alternativa globale al sistema; e ciò, probabilmente, sia per una relativa insensibilità ideologica al sistema, sia - e forse soprattutto - per ragioni di tattica politica, per no·n irrigidire cioè la posizione del partito in modo tale da condizionarne in maniera sostanziale il gioco elettorale, parlamentare, propagandistico etc. Il partito si è fermato di preferenza sulla indicazione di una serie di riforme di sicura inci~enza sulla vita economica del paese. Così le Tesi del 9° con.gresso riven.dicano l'aumento del livello dei salari, la riforma agraria generale, una legislazione antimonopolistica, l'estensione e la qualificazione dell'intervento statale nella vita economica, varie nazionalizzazioni, una riforma tributaria, un diverso o,rientamento della politica del credito, una nuova legislazione urbanistica, nuovi rapporti economici internazio,nali 10• S0101 con 1'11° congresso si è impostato un discorso per « affermare una nuova linea di sviluppo economico, capace di garantire un progresso rapido, continuo ed equilibrato dell'industria e di tutta l'economia nazionale e di risolvere i problemi fondamentali delle .masse e del paese ». Questa linea - secondo parole di Togliatti - non appare ancora come « un .piano socialista, perché per questo mancano le condizioni, ma è una nuova forma e un nuovo mezzo di lotta per avanzare verso il socialismo ». Tuttavia, la lettura delle Tesi dell'l 1 ° congresso non dà l'impressione di un discorso, unitario e realistico di politica economica. Esse lasciano coesistere, ad esempio, l'una accanto all'altra, senza effettiva m·ediazione, la richiesta -di un elevamento dei salari, congiunta a quella di « uno sviluppo impetuoso del movimento rivendicativo », con la richiesta di « una rigorosa selezione dei consumi ». Postulano obiettivi il cui co-nseguimento è piuttosto ipotetico come « la piena occupazione di tutti i lavoratori, uomini e donne», congiuntamente al « graduale riassorbimento dei lavoratori emigrati all'estero·». Si preoccupano dei « fenomeni nuovi di disoccupazione tecnologica » e non contestano la necessità di espansione del pro·gresso tecnico 11 e di di.fesa della competitività internazionale dell'industria italiana. Non già che tra questi obiettivi ci sia logica e obiettiva incompatibilità, ma è soltanto che l'intero discorso procede sulla base di una serie di petizioni di principio e non passa invece, se n-on occasionalmente, attraverso la costruzione di una ipotesi di sviluppo dell'economia italiana metodicamente coordi1 10 IX Congresso, cit., voi. II, pp. 272 segg. 11 XI Congresso, cit., pp. 719 segg. Bibiiotecag inobianco 29

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