Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

.. · Giuseppe Galasso dalla documentazione relativa all'8° congresso. Le Tesi di questo co·ngresso fornivano i11nanzitutto un quadro dello sviluppo post-bellico del capitalismo in Italia e davano co•n ciò 11na veste organica a giudizi più frammentari avanzati dai comunisti negli anni precedenti. 22 « Dopo la sconfitta del fascismo», veniva detto a questo p,roposito, « e l'emanazione della Costituzione repubblicana, le vecchie classi dominanti, con il decisivo concorso dell'imperialismo str~niero e dei gruppi dirigenti clericali, hanno condotto una lotta violenta contro il movimento operaio e popolare per mantenere intatto - proprio con la conservazione o con la restaurazione di quelle strutture opp,ressive - il loro predominio su1la società e sullo stato italiano ... Nei primi anni di questo dopoguerra, la politica delle classi dominanti nel settore dell'industria si è concretata dapprima in uno sforzo volto alla pura e semplice ricostruzione delle vecchie attrezzature e dei vecchi metodi di organizzazione, puntando essenzialmente sulla prospettiva di aggravamento della tensione internazionale. In questi ultimi anni, tuttavia, la palese impossibilità di risolvere, anche temporaneamente, sulla base di questo immobilismo tecnico e organizzativo, le contraddizioni della nostra economia industriale, e in primo luogo i problemi della ristrettezza del mercato interno e quelli di una accentuata competizione sul mercato internazionale; la possibilità, d'altro canto, di utilizzare le basi finanziarie ad essi offerte dal saccheggio sistematico, a proprio esclusivo vantaggio, degli 'aiuti Marshall '; e, infine, la pressione . delle masse, stimolate dal nostro .partito e orientate dalla proposta di un Piano del Lavoro e dalle iniziative del Movi1nento della pace, hanno spinto i gruppi capitalistici dominanti a un dinamismo relativamente più vivace per quanto riguarda lo sviluppo delle tecniche e dei metodi di organizzazione ·aziendale. Così, negli ultimi anni, lo sviluppo delle forze produttive è stato caratterizzato, nel settore industriale, oltre che da un più serrato ritmo di accumulazione dei rnezzi di produzione, da un importante rinnovamento qualitativo delle attrezzature tecniche. Ne sono seguiti mutamenti nelle abitudini di lavoro e nella esperienza produttiva dei lavoratori ». Particolarmente sottolineato era l'accentramento monopolistico, cui veniva attribuito il 90% degli investimenti realizzati nell'industria privata, ma con profonde differenze da settore a settore e secondo le dimensioni aziendali, e piuttosto per il rinnovamento degli impianti e delle tecniche produttive che per la costituzione di nuove imprese o l'ampliamento delle vecchie. Le conseguenze sul lavoro apparivano rilevanti: « accentttazione delle forme estreme di divisione del lavoro,... grado di meccanizzazione semp·re più spinta e complessa che segna uI1a tappa importante sulla vja della automazione, ... processo di squalifica della massa delle maestranze, accompagnato da un accrescimento numerico del quadro tecnico-amministrativo, da un incremento del personale con funzione puramente disci- .plinare e da un processo di riqualifica di minor numero degli operai, ... accresciuta intensità del lavoro (e) continua forzatura dei suoi tempi e dei suoi ritmi, che solo minimamente sono condizionati dalle nuove attrezzature e dalle nuove tecniche». Tutto ciò dava la possibiità, alle imprese in posizione monopolistica e .in grado di assicurarsi .perciò un Bibiioteèaginobianco

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