I I comunisti italiani e l'analisi del capitalismo nella linea della ortodossia marxistica e leninistica tradizionale. Il carattere generale di essa è, tuttavia, importante perché, insieme ai legami del PCI con il campo comunista, essa è il presupposto teorico delle posizioni che il partito assume sui problemi di politica internazio,nale. Fin dalla dichiarazione del settembre 1947 era stato·, tuttavia, affermato che « la lotta tra (i) due campi, l'imperialista e l'antimp·erialista, si svolge mentre si accentua in modo continuo la crisi generale del capitalismo, si indeboliscono le forze del capitalismo e si consolidano le forze del socialismo e della democrazia 4 • I congressi del PCI hanno, in seguito, progressivamente segnato le tappe di questo mutamento 1 del rapporto di forze tra i due campi. Il 7° congresso annotava: a) - la costituzione della Cina popolare; b) - il grande slancio dell'economia e della società sovietiche susseguito alla ricostruzione postbellica; c) - lo sviluppo e il consolidamento dei regimi democratici popolari sorti dopo la seconda guerra mondiale in Europa. L'80 congresso aggiungeva, alla constatazione che il socialismo si era tradotto in « un sistema mondiale di stati », spezzando radicalmente l'accerchiamento capitalistico, una serie di altre constatazioni non meno importanti: il fatto che fosse sorto, « sulle parziali rovine del sistema coloniale, un nuovo gruppo di stati indipendenti »; il fatto che fosse stato « spezzato il monopolio atomico americano», e, con esso, « la illusione di potenza che su di esso si fonda va »; il fatto che il gra11:de sviluppo del movimento per la pace avesse fatto fallire « il tentativo dei gruppi imperialistici più aggressivi di riconquistare un incontrastato predominio spingendo il mondo verso l'abisso di un nuovo conflitto mondiale»; le vittorie riportate sull'imperialismo in Corea e in Indocina; la conferenza di Bandung; la proclamazione dei principi della « coesistenza pacifica ». Il 90 congresso prendeva atto dell'esistenza di « segni innegabili dell'inizio di un periodo nuovo» in consegi.1enza dell'esaurirsi della « guerra fredda». Il congresso vedeva in ciò « il risultato sia della tenace lotta per la pace condotta prima di tutto dalla Unione Sovietica, dai paesi socialisti e da ingenti masse popolari; sia delle prof onde, irreversibili trasformazioni che si sono prodotte nella struttura economica e politica del mondo; sia dello stesso grado di sviluppa raggiunto oggi dalla civiltà umana ». Come conclusione si affermava che « la coesistenza e la collaborazione .per scopi pacifici si impongono, anche se perdurano le resistenze e le contraddizioni qerivanti dalla natura stessa dell'imperialismo. Evitare la guerra e instaurare un nuovo ordine internazionale diventa un necessario compito attuabile e con1une, dettato dalla stessa avanzata dell'uomo verso la conoscenza e la conquista di nuovi mondi, di un ben~ssere generale, di una organizzazione economica e sociale razionalmente ordinata». Il congresso affermava, inoltre, che « le tendenze proprie del capitalismo » impediscono di stabilire tra paesi sviluppati e paesi ex-coloniali « rapporti tali che escludano lo .sfruttamento economico e la sog4 Cfr. La politica dei comunisti dal quinto al sesto Congresso, cit., p. 30~. , 15 , . Bìbliotecaginobianco
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