Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

Giuseppe Galasso traddizione con il carattere privato della proprietà e della gestione dei mezzi produttivi. Il livello di esistenza della maggioranza degli uomini, a cominciare dai proletari, non corrisponde quindi al volume e alle possibilità di aumento delle forze produttive è delle ricchezze sociali, ma è subordinato alle esigenze di continuo accrescimento del profitto dei capitalisti. Le crisi periodiche, la disoccupazione, il basso livello delle mercedi unito aillo sperpero delle classi ricche, il continuo febbrile aumento della intensità del lavoro spingono gli operai a combattere per i loro interessi di classe ... Questa lotta urta però contro limiti che non possono venire superati. Quando le conquiste della classe operaia e dei lavoratori, andando al di là dei miglioramenti parziali compatibili con le leggi del profitto capitalistico, investono le basi del potere economico dei capitalisti, allora appare in modo sempre p,iù aperto che a difesa di questo sta il potere politico e il contrasto si trasporta su questo terreno ... Nella società capitalistica il potere politico è nelle rnani dei gruppi dirigenti borghesi e il governo è uno strumento a loro disposizione (dittatura della borghesia). Le libertà democratiche sono sempre soggette a limiti e al pericolo della loro distruzione. Ad esse non corrisponde mai una sostanziale eguaglianza tra gli uomini che si dividono in sfruttati e sfruttatori ... La lotta diviene più generale e più aspra quando si entra nella fase dell'imperialismo. Le oligarchie capitalistiche tendono ora in modo accentuato al monopolio delle forze produttive, in ogni singolo paese e in tutto il mondo. Esse assoggettano al loro domini popoli interi, privandoli di qualsiasi libertà e benessere, riducendoli al rango della schiavitù coloniale. Le contraddizioni interne di tutto il sistema si manifestano con nuova estrema acutezza. La lotta delle classi si acuisce, si esaspera la lotta fra gli stati capitalisti per la spartizione del mondo. Dal contrasto aperto per il dominio del mondo escono conflitti armati su scala mondiale, con lo sterminio di vite umane e ricchezze infinite. Tutto lo lo sviluppo dei rapporti tra i popoli, gli stati e le classi assume un carattere di acutezza febbrile, che annuncia che il 'sistema stesso dell'imperialismo è alla vigilia della sua fine» 2. A loro volta le Tesi dello stesso so congresso ribadivano che « il capitalismo e l'imperialismo conservano, in questa fase nuova, le loro caratteristiche fondamentali. I progressi della tecnica e della produzione sono accompagnati da una accentuata concentrazione monopolistica, non si traducono in progresso sociale. I monopoli capitalistici sempre più subordinano a sé gli apparati dello stato e procedono alla çreazione di organismi nazionali e internazionali, allo scopo di dominare i mercati, limitando sempre più la sfera di esistenza e di sviluppo delle piccole e medie imprese. Essi fanno gravare sulla collettività il peso delle misure volte a difendere e accrescere i loro profitti. La evoluzione economica continua a compiersi in modo ineguale e a salti, tra un acuirsi dei contrasti di classe, degli squilibri sociali e delle rivalità tra gli stati, manifestandosi sempre in modo acuto tutte le contraddizioni del sistema capitalistico » 3. Si tratta - come si vede - di una dichiarazione che è pienamente 2 VIII Congresso, cit., pp. 897-900. 3 I vi, p. 923. 14 Bibiiotecaginobianco

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