Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

... Giacomo Micheletta congerie di incombenze di natura mista, che vanno dalle valutazioni delle esigenze e delle suscettività, alla formulazione di scelte, alla traduzio·ne di scelte in obiettivi precisi, alla predisposizione df!lle misure e degli strumenti necessari per l'attuazione degli obiettivi, al controllo politico dell'attività degli organisrni e alla partecipazione indiretta all'attività di tali organismi, al coordinamento fra amministrazioni, alla formulazione congiunta di atti pertinenti ai singoli dicasteri 01 d enti, al controllo generale e specifico dell'esecuzione degli interventi pubblici, congerie di inco·mbenze in cui la cosa meno importante è, secondo i nostri amici, quella della formulazione di precisi o·biettivi e la cosa più importante è quella di star dentro in qualsiasi momento decisionale, o esecutivo o di controllo . . Il Mezzogiorno si trova oggi in una fase assai delicata di evoluzione ed ha bisogno che vengano fissati a 111ontedella politica di intervento, ordinaria · o straordinaria che sia, definiti indirizzi, poiché non basta dire che si vuol puntare sull'industrializzazione, quando al momento concreto, è necessario tener conto delle non sopite aspirazioni corporative di larga fascia delle indu- ·strie italiane (e quando qui si parla di larga fascia si desidera omettere l'indicazione precisa e puntuale di nomi, di fatti e di pressioni). Il problema dell'organizzazione degli strumenti di intervento nel Mezzo, giorno si pone, invece, ad itn livello inferiore ma non potrà essere adeguatamente affrontato fino a quando persisteranno, presso larghe sezioni d'i tecnici o di operatori politici che non si identificano con interi schieramenti politici ma di tali scheramenti pretendono di assumere la rappresentanza, confusioni ed equivoci sul « discorso a monte », che è il discorso sul contenuto e sulle implicazioni della programmazione. Il nuovo governo e il Parlamento devono dire una parola risolutiva respingendo in sede di formulazione della nuova legge sulle procedure della prograni,nazione i velleitari tentativi di semplificazione istituzionale, suscettibili di dar luogo ad ulteriori ed irreparabili complicazioni. Dopo di che, e con la dovuta attenzione, bisogna studiare, portando avanti e non indietro le misure accolte o potenziate con la legge 717 e predisponendo i necessari nuovi strumenti che nel 1965 non fu possibile introdurre per la miopia dei tempi e per l'atteggiamento delle amministrazio,ni (basta accennare, ad esempio, al tentativo di giungere ad un abbuono degli oneri sociali o ai consorzi per l'industrializzazione di secondo grado), tutte le modifiche che devono essere apportate all'intervento straordinario, individuando anche, con spirito libero e senza partigianerie di sorta, se e in quale misura e in quali circostanze esso può lasciare maggior spazio ad un'azione ordinaria che tutti ci auguriamo di veder potenziata come condizione di base per · rendere effettiva e concreta la scelta di concentrazione dell'intervento straordinario, scelta che sarebbe destinata a restare un pio desiderio fino a quando dovesse continuare ad essere premuta, da tutte le parti, dalle esigenze di dare una qualche soddisfazione alle molteplici esigenze che emergono nella realtà· meridionale. La sinistra democratica è chiamata a dare presto un contributo di rifles126 Bibiiotecaginobianco

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