.. Rosellina Balbi - Giacomo Micheletta cani, i vietnamiti vanno conducendo. Parlando di pacifisti, io mi riferisco ai sostenitori della non-violenza: uomini di nobile animo, _la cui azione politica è tuttavia - come ho· scritto - perlomeno futile~ e qualche volta addirittura dannosa. Se i movimenti della Resistenza euro•pea fossero stati costituiti da assertori della non-violenza, il mondo, oggi, sareb·be di Hitler. · Infine, vo1 rrei soffermarmi brevemente sul sarcasmo che Turco spende sulla questione dei paesi i quali ,debbono affrontare contemporaneamente la guerra, il totalitarismo e la fame. Turco sembra insinuare che i problemi di questi paesi sareb·bero, per l'editorialista di « Nord e Sud», irrilevanti; « tanto », egli osserva, « si tratta di paesi piccoli, estremamente lontani, e, per di più, popolati da ' gialli ' ». Ora, mi pare anzitutto che nella lo·gica di Turco qualche cosa non quadri: i problemi di questi paesi sono così lontani dall'apparirmi irrilevanti, che ho invitato gli elettori «bianchi» (non di pelle, ma di voto) a riflettere su quanto meno drammatici siano, al confronto, i problemi italian.i. Ma il punto è un altro: accusare « Nord e Sud» di razzismo, come Turco sembra implicitamente fare, dimostra una co:sa soltanto,: che, se egli è stato, alcuni anni or so,no, collaboratore di questa rivista, non ne è p•erò stato, né prima né dopo, un attento lettore. ROSELLINA BALBI Miti e paradossi della programmazion~ Nello scorso numero ,di « Nord e Sud» abbiamo pub·blicato due « Lettere al Direttore », rispettivamente di Franco Fiorelli e di Massimo Annesi, nelle quali si auspicava l'avvio di un dibattito sulla organizzazione istituzionale della politica di svilupp·o del Mezzogio•mo; rispetto alla quale, Fiorelli e Annesi esprimevano punti di vista diversi. Accogliendo la proposta, Giaco,mo· Micheletta ci ha inviato la lettera che segue. Caro Direttore, il processo di sviluppo economico del ft.1ezzogiorno nell'ultimo· quinquennio ha mancato alle aspettative che in esso, erano state riposte. Alla creazione di grandi complessi industriali non ha fatto seguito un moto di crescit:a di medie e piccole iniziative capaci di trasformare la società meridionale; in agricoltura, le zo•ne dell'osso si sono sempre più scarnificate mentre le zone della polpa hanno risentito delle difficoltà del passaggio a sistemi di produzione moderni; il turismo è rimasto una speranza, quando anche non ha provocato, nelle sue sporadiche 1nanifestazioni, irreparabili deturpazioni dell'ambiente naturale, aggravando gli effetti" del caos edilizio che ha accompagnato anche nel Mezzogiorno il sorgere di nuove forme di investimenti umani e produttivi. 124 Bibiiotecaginobianco
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