Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

... Pasquale Saraceno scente nel Mezzogiorno sotto la tensione addizionale determinata dal confronto diretto con i sistemi produttivi più avanzati dell'Occidente euro-peo. Nelle pagine precedenti si è rilevato più di una volta la quantità degli interrogativi che oggi si po·ngono; ma essi derivano dal fatto che sono ra·pidamente mutate negli utimi anni sia la struttura del sistema economico italiano e la stessa natura della nostra società, sia il posto che il problema del Mezzogiorno occupa nella vita economica e non economica del Paese. Il ripensamento che oggi si impone non investe però né i caposaldi dell'azione che si sono sopra ricor 1 dati, né l'obbiettivo finale, che rimane l'unificazione economica e sociale del Paese; si tratta ancora una volta ,di valutare se gli strumenti oggi disponibili sono adeguati alle nuove difficoltà che con quegli strumenti si vogliono superare. Non vi è quindi contra-ddizione quando da un lato si sottolinea che il problema meri 1dionale è stato posto in termini rigorosi nell'immediato dopoguerra, e nello, stesso tempo, si afferma che oggi ci troviamo di fronte a problemi non meno gravi e - perché no? - forse anche più gravi che in passato. In sostanza, l'eliminazione del divario che da sempre opprime il nostro Paese, si svolge lungo un ciclo che si è iniziato nell'immediato dopo guerra ed è destinato a giungere a compimento dopo un periodo che non poteva non comprendere più decenni. E le vicende 1 della politica da svolgersi nel corso di questo lungo arco di tempo richiamano- quelle del ciclo congiunturale; questo, infatti, come è noto, richiede che si a·dottino politiche diverse nelle successive fasi attraverso le quali esso si svolge; e ciò a seconda del tipo di problema che in ciascun momento occorre risolvere per perseguire un obbiettivo che resta costante: la continuità di un ordinato progresso economico. Non diversamente, il più lungo ciclo attraverso il quale si può pervenire alla eliminazione del divario esistente tra il Mezzogiorno e il resto della Italia richiede appropriate -- e quindi diverse - misure nelle successive fasi attraverso l_equali esso si manifesta. L'identificazio-ne di tali misure deve ora vincere la difficoltà, da tempo superata per le misure anti-congiunturali, di non trovare riferimento né in una esperienza storica giunta a buon fine in altri Paesi, né, quindi, in un pensiero economico ·dedotto dalla considerazione di tale esperienza. Per di piu il tipo di politica ·di sviluppo in questione va perseguito nel nos_tro Paese in contrasto co•n due forti correnti di pensiero; l'una, che nega la validità ·del meccanismo di mercato e chiede che l'intervento dello State ne prescinda, specie per quanto riguarda i criteri di gestione delle imprese pubbliche; l'altra che, al contrario, vorrebbe che la distribuzione territoriale dell'apparato produttivo determinata dalle esistenti 112 -... Bibliotecaginobianco

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