Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

' . ., ... I , La ricerca: un discorso da rinnovare quando si parla delle modifiche di struttura del C.N.R., che oggi è un organismo· ambiguo che unifica in sé i poteri ·di formulare o per lo meno proporre la politica scientifica e nello stesso tempo, tramite i propri centri ed istituti, farla eseguire; sia quando si parla di un Ministero della Ricerca scientifica e tecnologica, i cui scopi istituzio-nali non possono che essere condivisi, ma che, nella formulazione ,del ben noto disegno di legge governativo, viene lasciato privo di mezzi finanziari e di strumenti giuridici idonei ad attuare quella politica della ricerca che fino ad oggi è sempre mancata, almeno come sintesi di interessi scie11tifici e settoriali e come strumento della realizzazione di obbiettivi di interesse economico e sociale. E quan,do si parla di « mezzi giuridici » non si vuole intendere l'antiquato armamentario dei concerti, delle vigilanze, dei ruoli di personale, ma di nuove capacità d'azione al di fuori della « ,prassi » tradizionale della nostra amministrazione, di nuove possibilità di dialogo ,diretto con il mondo della ricerca e della produzione, dalle quali possano scaturire al tempo stesso i nuovi orientamenti ed i nuovi mezzi per portarli ad attuazione. Parlando di strumenti di azione nel campo della politica scientifica è giocoforza rivolgere uno sguardo al mondo anglosassone. È stato detto di recente, in seguito ai risultati .dell'indagine svolta dal gruppo di esperti dell'OCSE sull'organizzazione della ricerca negli Stati Uniti 7., che la politica scientifica di quel paese è caratterizzata proprio dalla mancanza di una politica. Anche se evidentemente alquanto paradossale, l'affermazione trova una sua spiegazione alla luce del ben noto empirismo anglosassone e ·della vocazione liberistica della democrazia nordamericana. È facile tuttavia, anche in quel paese, ravvisare delle strutture organizzative e delle consuetudini - le grandi « agenzie » pubblicl1e di ricerca ad esempio, gli hearings delle commissioni congressuali su aspetti particolari e generali della ricerca scientifica O· dello sviluppo tecnologico - che testimoniano come il settore non sia abbandonato a sé stesso, come sull'attività pubblica nel campo della ricerca venga esercitato un efficace controllo di merito e una costante verifica degli orientamenti in relazione agli obbiettivi di politica generale. L'arretratezza dello sviluppo scientifico e tecnologico italiano, dalla quale solo pochi e ben determinati settori possono essere esclusi, gli squilibri di sviluppo tutt'ora esistenti tra settori economici e spazi geografici diversi, fanno sì che in Italia non si possa comunque rinunciare, almeno nella fase attuale, ad una politica della ricerca coordinata 2 E va qui notato, di passaggio, che gli ambìenti responsabili degli Stati Uniti 1 hanno accolto di buon grado le critiche del Rapporto, cui è stata data vasta pubblicità, e le hanno discusse francamente. 9 ti . • ~. ~-■ b· iç>t~caginot?ianco ,.

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