Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

I La politica di sviluppo regionale nella esperienza italiana mensione ormai raggiunta dal sistema produttivo italia110; basti pensare che la forza di lavoro extragricolo del nostro Paese è orinai superiore a 15 milioni di unità; è quindi sufficiente che l'occupazione extragricola si accresca al saggio annuo dell'l,60% perché l'offerta sopra indicat~ sia tutta accolta. Un tale ritmo di aumento no11 è certo intenso dato che tra il 1950 e il 1967, periodo che ,pur com·prende il settennio di lento progresso che ha preceduto l'avvio ,del Mercato Comune no,nché la fase di grave depressione successiva al 1963, la forza di lavoro extra-agricola italiana si accrebbe al saggio medio annuo del 2,50%. Natisi ancora che il sistema economico italiano è ormai del tutto integrato nel Mercato Comune e cl1e tale mercato non dispone di alcuna altra risorsa di lavoro di entità simile a quella italiana; non è quindi eccessivo prevedere che tutta l'offerta sopra indicata troverà un pieno utilizzo nell'ambito del Mercato Comune; questo giudizio prescinde naturalmente dalle conseguenze che possono essere prodotte sulla economia italiana da possibili andamenti avversi dell'eco,nomia mondiale, andamenti che sono da ritenere meno im·probabili nel prossimo futuro che in tutto il periodo trascorso ,dal termine dell'ultimo conflitto mondiale. Per effetto dell'l1tilizzo dell'offerta di lavoro prevedibile nel Mezzogiorno fino al 1980, la forza di lavaro agricolo delle regioni meridionali, si ridurrebbe, nel 1980, a mil. 1,4 di unità; e poiché a quel tempo si suppone avvenuta anche l'eliminazione delle imprese a bassa pro,duttività dei settori artigianale e terziario, il problema della disoccup,azione e clella sottoccupazione meridionale dovrebbe ritenersi risolto; anche se ulteriori riduzioni avranno certo ancora luogo nella forza di lavoro agricolo che si suppone rim,anga nel Mezzogiorno al 1980, tale fenomeno non sarebbe di rilevanza maggiore rispetto a quello che va svolgendosi in tutti i Paesi industrializzati. Notisi a questo punto che, ove l'azione straordinaria per la quale fu costituita la Cassa non si rendesse più necessaria al termine del 1980 indicato dalla legge, tale azione straordinaria, iniziatasi con legge del 1950, avrebbe avuto una durata di trenta anni 9 • Ecco quin·di i nuovi termini in cui si viene ora ponendo il problema meridionale: se non si verificano ·gravi turbamenti internazionali, disoccupazione e sottoccupazione saranno sostanzialmente eliminate al termine della vita della Cassa previsto dalla legge vigente. Ma ciò sarà., 9 È questo un dato molto interessante per il Convegno cui è destinta la presente relazione; salvo errore, l'esperienza italiana sarebbe la prima giunta a termine di un processo di industrializzazion~ iniziatosi nel· quadro tecnologico e sociale del mondo contemporaneo. Quanto al significato di tale esperienza è però da osservare che l'azione svolta nel Mezzogiorno ha potuto fruire di condizioni più favorevoli di quelle rilevabili nei Paesi che oggi si definiscono in via di sviluppo. 107 Bibliotecaginobianco

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