Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

I La politica di sviluppo regionale nella esperienza italiana ai fini dello svilu,p·po ulteriore dell'area, che la forza di lavoro agricolo meridionale si riducesse per effetto non solo dell'aumento della occupazione extra-agricola avvenuta nell'area, ma anche a seguito di un rilevante flusso migratorio? Ora, tre ragio-ni inducono a giudicare positivamente il fatto che l'esodo agricolo e, in genere, la riduzione di tutti i fenomeni di sottoccupazione, siano stati accelerati dalla emigrazione; in primo· luogo, perché si sono affrettati i tem·pi in cui i problemi dell'agricoltura meridionale si sono an,dati ponendo in termini di aumento di produttività e non invece di sussi·stenza di una massa sprovvista di altre risorse; in secondo luo·go perché la condizione di occupato nelle regioni in-dustrializzate del Centro e di altre regioni del Mercato Comune è certamente migliore, per gli emigrati, di quella del sottoccupato o ·del disoccupato nelle cam•pagne e nelle città •del Su·d; in terzo luogo perché il processo di sviluppo della società meridionale viene facilitato· dall'inserimento, in regioni altamente industrializzate esterne al Mezzogiorno, di aliquote di po.polazione meridionale che mantiene intensi legami con le aree da cui proviene. La grave obiezione all'esodo nasce dal modo con_ cui esso si è svolto, dall'assenza di una politica di integrazione degli immigrati nelle comunità loro estranee -dove si andavano insediando. Ma questa è una deficienza che investe tutto il processo italiano di sviluppo; e gli inconvenienti non sarebbero certo stati minori e con tutta probabilità sarebbero stati più gravi se la massa emigrata anziché trasferirsi al Nord e all'estero, in aree amministrativamente meglio attrezzate di quelle ·del Sud, si fosse accentrata nelle non numerose aree meridionali, ove, in astratto, poteva svolgersi, nello scorso quindicennio, un processo di industrializzazione più intenso di quello che si è av-uto. Il giudizio sostanzialmente positivo che, malgrado tutto, deve darsi del fenomeno migratorio, ha naturalmente fondamento in quanto sus-- sistano· ·due condizioni: la p,rima è che, insieme all'eso,do, si svolga un processo -di sviluppo dell'area, cosicché l'esodo di presenti come un fatto aoceleratore del processo di utilizzo della forza di lavoro disponibile e non come la forma di gran lunga più imp·ortante dell'utilizzo stesso; e di questo si è già detto. La seconda con,dizione è che l'esodo non depauperi l'area della forza ,di lavoro richiesta per un ulteriore· sviluppo economico che sia sufficiente per eliminare il divario. Più precisamehte, dobbiamo ora renderci conto se dalle posizioni oggi raggiunte dal processo di sviluppo, l'eliminazione del divario econo-mico esistente tra il Mezzo,giorno e il resto del. aPese è obbiettivo conseguibile in tempo no•n trop,po ·1ungo; è questo, come si ricoriderà, il secondo interrogativo posto più sop·ra, quando si è osservato che un giudizio sui risultati rag105 Bibliotecaginobianco

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