Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

... Pasquale Saraceno È in primo luo•go da rilevare che l'aumento di mil. 5,2 di unità prodottosi nell'occu·pazione extra agricola, si riparte per il 73% (mii. 3,8 di unità) al Centro Nord e il 27% (mil. 1,4 di :unità} nel Mezzogiorno; e poiché il Centro Nord ha potuto utilizzare, quale offerta interna, soltanto mil. 3,15 •di unità (si veda la Tab. n. 3) e ne ha fornito mil. 0,2 all'estero, p·er dare occupazione a mil. 3,8 •di unità, esso ha dovuto attingere mii. 0,85 al Mezzogiorno. Questo ha inoltre alimentato un flusso migratorio verso l'estero di mil. 0,85, perden,do quindi in tutto mil. 1,7 di unità. Nell'insieme il Mezzogiorno avrebbe fornito nel periodo mil. 3,1 di unità di lavoro: di esse mii. 1,4 hanno trovato impiego nell'area, mil. 0,85 nel Centro Nord e mil. 0,85 all'estero,; e in conclusio,ne il Mezzogio·rno, nel qu·ale risiedeva nel 1950 il 38% della popolazione italiana e che po,ssedeva meno di un quinto dell'apparato industriale del Paese 6 , ha so·ddisfatto, nel perio·do, il 50% della complessiva •doman·da addizionale di lavo•ro sia interna che esterna manifestatasi nel nostro Paese. Come giudicare il gran,dioso fenomeno racchiuso, in questi pochi dati? In termini di impiego della forza di lavo1ro dispo·nibile è difficile immaginare pro•gresso più gran·de; la forza •di lavoro occupata nel settore extra agricolo del Mezzogiorno era 11el 1950 di mil. 2,5 di unità. In diciassette arini avrebbe •dunque trovato impiego in attività extra-: agricole, con mil. 3,1 di unità, una forza maggiore di q~ella occupata negli stessi settori all'inizio dell'azione straordinaria. Seno•nché, questo utilizzo ha avuto luogo solo per una quota di mil. 1,4, pari al 45%, per effetto dello sviluppo dell'area, mentre per mil. 1,7, pari al 55%, è conseguenza di flussi migratori verso altre ;regioni italiane e verso l'estero. Di fronte a questi •dati non si può semplicemente deplorare che lo sviluppo dell'area abbia dato un contributo di proporzioni limitate all'utilizzo della forza di lavoro meridionale: l'entità del flusso migratorio è correlata con fenomeni esterni all'area e poteva, in astratto, mancare, oppure essere anche maggiore. L'esame deve a questo punto svol-- gersi su due linee distinte: accertare in primo luogo se lo sviluppo dell'area si è svolto, a un ritmo, soddisfacente; considerare in secondo luogo, se ai fini dell'ulteriore sviluppo dell'area, sia stato un bene o un male· dare ad altre aree un rapporto di forze di lavoro che, se rimaste nell'area, non sarebbero state utilizzate. Ora, nel periodo 1950-67 la forza di lavoro dell'area si è modificata come segue·. 6 Si trattava per di più di un apparato relativamente arretrato, dato che i consumi di energia motrice del Mezzogiorno furono nel 1950 1'11% circa del consumo totale di energia motrice del Paese. V. a questo riguardo la nota a pag. 88. 102 Bibiiotecag inobianco

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